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Scenari

Ddl vino, il Senato dà l’ok all’unanimità: ora il voto decisivo alla Camera

17 Novembre 2016
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Via libera dell'Aula del Senato all'unanimità (178 voti) al ddl sulla disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. 

Tre gli emendamenti approvati: il richiamo a regolamenti della Commissione europea; una correzione formale che riguarda la salvaguardia dei vigneti eroici o storici; una sanzione da 30.000 a 100.000 euro per le contraffazioni o alterazioni dei contrassegni. Il provvedimento torna alla Camera per l'approvazione definitiva.

“Il gruppo Ala ha votato convintamente la proposta di disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”. Così, intervenendo nell'Aula del Senato, il senatore siciliano del gruppo Ala, Giuseppe Ruvolo, componente della commissione Agricoltura. “Un provvedimento che semplifica alcuni adempimenti diventati, nel corso del tempo, un ostacolo per il comparto e razionalizza i controlli per evitare una serie infinita di verifiche senza un quadro di riferimento chiaro. Un'ultima parola di plauso per l'ordine del giorno presentato dal senatore D'Alì, giustamente accolto dal governo, che contiene impegni importanti per quanto riguarda il Marsala”.

“Un provvedimento così importate per il significato e il peso della produzione di vino sull'economia italiana avrebbe meritato ben altra attenzione da parte di quest'Aula”. Così il senatore di Cor Lucio Tarquinio in dichiarazione di voto finale sul ddl sulla disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. “Mi sarei aspettato – aggiunge – anche una disponibilità maggiore da parte del viceministro Olivero, che avrebbe potuto accogliere le tante sensate osservazioni fatte nel corso della discussione. Nonostante le riserve, noi Conservatori e Riformisti siamo complessivamente soddisfatti del lavoro svolto e per questo favorevoli al provvedimento”.

Occorre una veloce approvazione del Testo Unico sul vino che va a tagliare del 50% il tempo dedicato alla burocrazia, con 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. Ad affermarlo è la Coldiretti in occasione del via libera dell'Aula del Senato all'unanimita' (178 voti) al ddl sulle semplificazioni del settore che dovrà purtroppo tornare alla Camera per l’approvazione definitiva, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari. Dal vigneto alla bottiglia l’attuale normativa – ricorda Coldiretti – rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti. La burocrazia – sottolinea la Coldiretti – è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro che ha consentito di realizzare un fatturato record di quasi 10 miliardi nel 2015 soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nei primi otto mesi del 2016. Il Testo Unico è il risultato di una lunga mobilitazione di Coldiretti e porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a Igt e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero

C.d.G.