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L'intervista

Edy Bandiera: “La mia Sicilia non è solo vino e olio. Il vero lusso? E’ vivere qui”

09 Agosto 2018
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L'assessore all'agricoltura della Regione Siciliana a Cronache di Gusto: “Vi racconto i primi 250 giorni del mio Governo. I miei risultati e le sfide che desidero vincere”


(L'assessore Edy Bandiera)

di Giorgio Vaiana, Palermo

Edy Bandiera ci accoglie nel suo studio in jeans e camicia bianca. “Formalità, semplicità”, dice stringendoci la mano. 

E infatti quella che ci concede l'assessore all'agricoltura della Regione Siciliana più che un'intervista è una chiacchierata quasi informale ma piena di contenuti. Un modo per tracciare il bilancio di questi 250 giorni al Governo del presidente Nello Musumeci. Difficoltà (tante), soddisfazioni (tante), criticità da risolvere (tante), ma Bandiera non si tira mai indietro. Nel corridoio ad attenderlo ci sono tantisime persone: “E' così ogni giorno”, dice. Nonostante ci troviamo in pieno agosto e dovrebbe essere tempo di vacanze. “Io mi fermerò solo qualche giorno proprio a Ferragosto – dice Bandiera – Ma rimango qui, nella nostra terra. Il vero lusso è vivere in Sicilia”. Poi si passa alle cose importanti: “Sono stati otto mesi intensi, difficili, ma ho avuto il vantaggio di partire come “addetto ai lavori” (è laureato in Scienze Agrarie, ndr), una cosa che mi ha consentito di entrare immediatamente nel vivo delle cose da fare”. Per Bandiera è stato difficile superare l'impasse in cui era caduta la Regione, soprattutto nel suo settore: “Abbiamo dato un'accelerazione importante alla gestione dei fondi del Psr e a quelli comunitari. Proprio in quest'ultimo fronte abbiamo ottenuto le soddisfazioni maggiori, piazzando la nostra regione tra le prime regioni italiane come fondi spesi (il 21 per cento, la media nazionale è del 18 per cento)”. Un fatto molto apprezzato dall'Unione Europea che aveva lanciato il monito da Bruxelles, spronando le regioni ad utilizzare i fondi piuttosto che farli tornare indietro. E si tratta di una cifra importante, visto che l'Europa ha destinato alla Sicilia 2,2 miliardi di euro. “Abbiamo dato una spallata alla pubblicazione dei bandi con l'arrivo di graduatorie, soprattutto quelle rivolte all'insediamento dei giovani in agricoltura, che erano attese da anni. O quelle per i miglioramenti fondiari o le trasformazioni alimentari (previsti 148 milioni di euro, finanziamento al 50 per cento a fondo perduto, 90 progetti in elenco). 

Bandiera però, al collo si mette due medaglie di cui va fiero: “La questione dei diritti di reimpianto dei vigneti che ho fortemente difeso in commissione politiche nazionali chiedendo che, per almeno sei anni, chi acquista o affitta i diritti deve rimanere nella regione di appartenenza”. Un ordine del giorno approvato da quasi tutte le regioni con il ricorso al Tar presentato dal Veneto (ne parlavamo in questo articolo). Anche se adesso forse la vicenda si sta ridimensionando: “Il Veneto aveva presentato una sospensiva al Tar Lazio sul mio decreto – spiega Bandiera – che ha poi, su pressione di altre regioni, ritirato. Questo ci fa capire tante cose”. E poi c'è la vicenda del succo di arancia rossa (leggi qui per i dettagli): “Assurdo produrre succo di arancia rossa colorando quelle che arrivano dall'estero. Se la cosa dovesse andare a buon fine, sarebbe una svolta per i nostri produttori di arance rosse” 

Ma non è tutto oro quello che luccica. “Ci sono ancora tante cose da fare”, dice quasi sottovoce e con aria di sconfitta Bandiera. Pensa ai pagamenti Agea, l'agenzia per le erogazioni in agricoltura, sempre in super-mega ritardo. Per non parlare del bando biologico, che per il 2018 non avrà soldi a disposizione: “Riprenderemo nel 2019 – spiega l'assessore – Chi ci ha preceduto non ha fatto bene i conti e adesso dobbiamo ripristinare l'intera dotazione finanziaria per garantire il quinquennio”. All'appello degli argomenti da trattare mancano i fiori all'occhiello della produzione siciliana: vino e olio. “Dopo l'arrivo dell'Igp Sicilia, abbiamo avuto un'impennata delle richieste di certificazioni per quanto riguarda l'olio – dice Bandiera – C'è ancora troppa frammentazione, è vero. Ma pian piano si stanno superando i problemi di organizzazione che erano atavici. Ritengo che il percorso sia avviato, i produttori devono imparare a fare più squadra, ma stiamo parlando di un prodotto di altissima qualità”. E il vino? “Stiamo ottenendo risultati importanti – dice Bandiera – I soldi che sono fondi extraregionali e vincolati per questo settore, ci sono e vengono spesi. Sono somme che ci hanno consentito di sviluppare adeguatamente questo comparto. Sono contento soprattutto quando riusciamo a finanziare tutti i progetti”. Con il neo-ministro alle Politiche Agricole e Turismo Gian Marco Centinaio, i rapporti sono sereni: “Ci sentiamo spesso e ho sempre spiegato alcune criticità della nostra Regione”, dice Bandiera che però non vuol sentir parlare di delega unica anche in Sicilia per Turismo e Agricoltura: “Sono due mondi completamente diversi – dice Bandiera – Noi siamo stati antesignani presentandoci allo scorso Vinitaly per la prima volta tutti e tre gli assessori insieme (Agricoltura, Turismo e Beni Culturali). Credo molto nell'integrazione di questi settori, ma non ad una governance unica. Si tratta di settori troppo importanti, che non possono essere affidati ad una sola persona”. In chiusura la vicenda dei fondi destinati agli eventi di promozione dell'agroalimenatre in Sicilia, come feste e sagre: “Stiamo cercando di riordinare questo settore – conclude l'assessore  – Cercheremo di capire quali funzionano e sono un richiamo per i turisti e quali non ha più senso fare. Il nostro sarà un intervento serio e per questo stiamo andando un po' a rilento in questo periodo”.