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Vivere di vino

Elena Fucci: “Io coraggiosa? Macchè”. Intanto il suo “Titolo” spopola nel mondo

16 Gennaio 2015
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(Elena Fucci)

Elena Fucci ed il “Titolo” sono la stessa cosa. La sua passione per il mondo enologico, ma soprattutto per le sue vigne ai piedi del monte Vulture, in Basilicata, si sente anche nel suo vino, un rosso elegante conosciuto ormai in mezzo mondo. 

Da Luciano Ferraro e Luca Gardini, è stata definita, nella guida Vignaioli e Vini d’Italia 2015 del Corriere della Sera, vignaiola coraggiosa.
“Ma quale coraggiosa?!? – dice -. Chi, come me, è cresciuta in regioni ‘sottotono’ come la Basilicata, all’ombra di regioni del Nord più ‘emancipate’, ovviamente sempre tutto riferito al mondo del vino, come la Lombardia, il Veneto, la Toscana, viene visto come coraggioso. Ma qui c’è tanta natura incontaminata e tante cose belle da poter fare”.

L’ingegnere mancato, si definisce in maniera scherzosa, ed ha una storia fatta di tanta passione e tanti sacrifici. Siamo nel 2000. Si discute in famiglia se vendere le storiche vigne, quelle a 600 metri di altezza sul livello del mare, le più antiche del territorio. In quel momento sono tre le aziende in Basilicata che fanno vino. Il papà di Elena è insegnante. Il nonno coltivava e vendeva l’uva. Ed a quei tempi, i contadini, con immensi sacrifici, desideravano che i propri figli studiassero per non lavorare nei campi.


(Le uve del Vulture da dove si ricava il Titolo)


Ed invece cosa succede?
“Succede che quando si è sparsa la voce che avevamo messo in vendita le vigne i compratori non si sono fatti attendere. Lì ho capito che il territorio stava cambiando. Durante il sopralluogo di alcuni acquirenti ho provato un tuffo al cuore ed ho detto a mio padre ‘per vendere c’è sempre tempo’”.

Così Elena si laurea in enologia ed inizia i suoi primi esperimenti. Alla fine sceglie di concentrarsi su un solo vino.
“Ho capito che era questo il punto fondamentale. Concentrarsi e dedicarsi ad una sola etichetta per emergere in termini di immagine e serietà. Soprattutto ho scelto di utilizzare solo uve di nostra proprietà, per garanzia massima di qualità”.


(I sei ettari di vigne dell'azienda di Elena Fucci)


Il Titolo (dal nome della contrada dove sorge l’azienda di Elena), “sbarca” sul mercato con 1.200 bottiglie.
“Andavo in giro a sponsorizzarlo dicendo che ne avevo fatte 12.000. All’inizio è difficile. I primi acquirenti sono stati i colleghi di mio padre. Che hanno voluto aiutarmi. Poi sono arrivati i primi ordini dei ristoratori e mio padre si è fatto ridare indietro dai suoi colleghi le bottiglie”.

Oggi quante bottiglie produce?
“Siamo sulle 20.000, L’80 per cento della produzione va all’estero (Canada, Usa, Cina, Giappone, Svizzera, Francia, Germania, Olanda, Irlanda). Con sei ettari potrei produrre 100 quintali/ettaro, quindi circa 60.000 bottiglie, ma il mio obiettivo dichiarato è quello di puntare sulla qualità”.

Tra le vigne Elena può sempre contare su una presenza storica ed importante per tutto il territorio. Il nonno Generoso che, ad 87 anni, ancora scorrazza su e giù a bordo del suo fido trattore.


(Nonno Generoso, 87 anni, a bordo del trattore)


Quali sono i suoi progetti per il futuro?
“Cercare di portare la produzione di bottiglie, con lo stessa imprescindibile qualità, a 30/35 mila bottiglie. Il mercato ce ne chiede sempre di più. Noi in questo momento cerchiamo di accontentare tutti, privilegiando i nostri clienti storici”.

Giorgio Vaiana