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Scenari

Enrico Coser è il “Personaggio dell’anno” per Vinoway Selection 2024

26 Ottobre 2023
Enrico Coser ritira il premio Enrico Coser ritira il premio "Personaggio dell'anno"

Enrico Coser, con la sua famiglia proprietario dell’azienda vinicola Ronco dei Tassi di Cormòns (Go) è il “Personaggio dell’anno” per Vinoway Selection 2024, prestigioso evento nato per celebrare i vini italiani di eccellenza e le figure più influenti del settore vitivinicolo. Il viticultore friulano ha ricevuto l’ambito riconoscimento sabato il 21 ottobre nel corso del raffinato Dinner with the Stars ospitato al Castello Monaci Resort di Salice Salentino.  “La passione, il costante impegno e il desiderio di migliorare costantemente per la sua storica cantina Ronco dei Tassi di Cormòns hanno reso questo giovane imprenditore un modello da seguire per i risultati straordinari che ha ottenuto”. Questa la motivazione del Premio, che gli è stato consegnato da Davide Gangi, Ceo e Founder di Vinoway Italia, e presidente dell’autorevole giuria di esperti fra giornalisti, sommelier, addetti ai lavori.

“E’ un premio totalmente inaspettato che mi rende estremamente orgoglioso non solo per me, ma anche per la mia famiglia – dice Enrico Coser – E’ un traguardo che abbiamo raggiunto insieme, perché è grazie ai miei genitori che mi sono appassionato a questo splendido mondo ed è sempre grazie a loro che ho avuto la possibilità di ritagliarmi i miei spazi all’interno dell’azienda. Grazie alla loro fiducia mi sono fatto carico di responsabilità importanti che ci hanno permesso di crescere e mi hanno permesso di arrivare ad oggi felice e grato, con un grande entusiasmo di voler continuare a migliorare sempre di più”. Sede sul monte Quarin nel cuore del Collio Goriziano, Ronco dei Tassi si estende per oltre 50 ettari, di cui 23 a vigneto e i rimanenti a bosco. Fondata nel 1989 da Fabio Coser con la moglie Daniela, a cui si sono affiancati i figli Matteo ed Enrico, sviluppa una viticultura ecosostenibile, con tecniche colturali estremamente rispettose dell’ambiente e controlli qualitativi e quantitativi che permettono di produrre un’uva sana con il minor impatto possibile, preservando ricchezza e biodiversità della proprietà. Il suo nome deriva dalla presenza di alcune colonie di tassi, che nel periodo in cui l’uva è matura diventano ghiotti consumatori dei grappoli più dolci e dalla particolare disposizione dei vigneti su terrazze ben esposte al sole, denominate appunto “ronchi”.

“Figlio d’arte, ho vissuto nel mondo del vino sin da piccolo, con i miei genitori che mi hanno sempre coinvolto e portato con loro anche nei viaggi di lavoro – racconta Enrico – Appassionato, grazie alle amicizie e conoscenze di mio padre e poi a quelle maturate nei miei anni sul campo, ho avuto modo di entrare nel dietro le quinte delle cantine più prestigiose italiane e straniere, ascoltando e facendo tesoro dell’enorme esperienza dei loro enologi. Sono molto ambizioso e mi piace sperimentare. Ringrazio il papà, che mi ha sempre permesso di provare sia in produzione che nel commerciale quello che ritenevo potesse essere interessante per la nostra realtà ogni qualvolta tornavo con grande entusiasmo da un viaggio. Siamo un’azienda familiare dove è necessario che tutti alla fine sappiano fare un po’ di tutto. Principalmente seguo la produzione soprattutto per la parte di vinificazione in vendemmia, dove curo in prima persona tutte le fasi e le lavorazioni e poi assieme al papà i tagli dei vari vini. Inoltre curo la parte commerciale sia Italia che all’ estero”.

La chiave del successo di Ronco dei Tassi sono proprio il forte legame tra la famiglia ed il marchio e la filosofia che fin dall’inizio li caratterizza:  “Ronco dei Tassi è sempre stata di Fabio e Daniela Coser e ormai da qualche anno pian piano posso dire che è anche di Matteo ed Enrico. Questo passaggio generazionale così fluido e naturale è una cosa che mi rende molto orgoglioso per la sensibilità ed intelligenza dei miei genitori nei confronti miei e di mio fratello – spiega Enrico – La filosofia di mio padre si è sempre fondata sul totale rispetto del territorio e dell’uva prodotta, cercando, e riuscendoci aggiungo io, a portare nel calice una profonda identità varietale e del luogo dove l’uva nasce, in una forma così elegante e corretta che non ha mai dovuto cedere a mode o forme alternative di vinificazione, con i conseguenti vari eccessi che si sono verificati sui mercati in questi 34 anni di storia che ci contraddistinguono. Il concetto di base è rimasto ben saldo ed oggi lo portiamo avanti con orgoglio, anche perché è il concetto che ha fatto conoscere il vino del nostro splendido territorio nel mondo, ed è l’enologia virtuosa, fatta di scienza, cultura e tecnica”.