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Scenari

Esportazioni in Cina, Silvana Ballotta: “Scontiamo un deficit di conoscenza”

26 Giugno 2018
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La Ceo di Business Strategies ospite alla tavola rotonda “L’essere italiano come leva strategica per la crescita economica e la promozione internazionale dell’Italia” che si è tenuta a Torino: “Nei mercati emergenti e soprattutto in Cina, l’agroalimentare sconta ancora un deficit di conoscenza che si traduce in un deficit di posizionamento e di mercato”

Nonostante una crescita delle esportazioni che nel quinquennio 2012/2017 ha raggiunto il +93,1%, l'Italia si classifica ancora solo 28° tra i fornitori di food&wine in Cina con una quota di mercato che non arriva allo 0,5%, settimo tra i soli competitor europei. 

I dati li ha comunicati Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies nel corso della presentazione del rapporto “L'essere italiano” presentato oggi da The European House-Ambrosetti alla Nuvola Lavazza di Torino. “L’affermarsi dell’essere italiano nel mondo deve passare attraverso i settori e i prodotti del made in Italy che ne interpretano la migliore rappresentazione – ha detto la Ballotta – Tra questi, nei mercati emergenti e soprattutto in Cina, l’agroalimentare sconta ancora un deficit di conoscenza che si traduce in un deficit di posizionamento e di mercato”.

Ma quanto vale il rilancio della promozione-Paese? Secondo il Rapporto una migliore promozione integrata dell’Italia nel mondo potrebbe valere: + 50 miliardi di euro recuperando la quota dell’Italia sugli arrivi turistici di 15 anni fa (5,7% vs. 4,1% del 2016), considerando gli effetti diretti, indiretti e indotti; 24 miliardi di euro di Investimenti Diretti Esteri e oltre €115 mld di Pil attivabili aumentando l’attrattività del Paese e allineandoci alla media di Francia e Spagna (2,2% del Pil vs. ~1% dell’Italia); fino a +45 miliardi di euro con un miglioramento del 10% dell’export grazie ad una efficace promozione della produzione nazionale. Si tratta di attivare un valore che può raggiungere fino al 14% del Pil attuale (a prezzi correnti).

Questi dati sono stati presentati durante la Tavola Rotonda “L’essere italiano come leva strategica per la crescita economica e la promozione internazionale dell’Italia”. La Tavola Rotonda è stato il momento di presentazione del Rapporto Finale dell’iniziativa e di condivisione della visione strategica per il Paese basata sui valori associati all’ “essere italiano” che permetterà di unire le forze del Paese, superando gli interessi particolari, per costruire un’Italia sempre più competitiva e soddisfacente per i suoi cittadini. Sulla base di questa visione sono state presentate alcune proposte per lanciare una strategia di promozione integrata che supporti il posizionamento e la competitività dell’Italia e delle aziende italiane sui mercati esteri. L’iniziativa intende operare in sinergia con le azioni promosse dal Governo italiano nell’ambito del piano “Vivere all’Italiana” avviato nel 2016.

“L’Italia oggi è competitiva perché – oltre ad essere dotata di una forte cultura monumentale e artistica – possiede la cultura dell’essere italiano. Siamo leader in moltissimi settori ma spesso non lo sappiamo neanche noi: questo problema di percezione è un autogol competitivo. Il nostro Paese ha uno straordinario bisogno di una visione comune e condivisa che permetta di superare i particolarismi e indirizzi gli sforzi di tutti nella stessa direzione. Occorre smettere di tenere separata la promozione della cultura passiva (turismo) e attiva (ad esempio il fatto di “esportare” la Scala di Milano all’estero, le nostre opere all’estero, gli Istituti Italiani di Cultura, la Società Dante Alighieri, ecc.) dallo sviluppo della nostra industria all’estero. Devono essere fortemente integrati, una in parallelo all’altra” – afferma Paolo Borzatta, Senior Partner di The European House – Ambrosetti – “Crediamo che su questo l’Italia possa costruire una chiara visione strategica di medio-lungo termine, essere iL Paese di riferimento nello sviluppo delle eccellenze per far vivere meglio il mondo”.

C.d.G.