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Scenari

Fondazione Italiana Sommelier, Ricci riparte, taglio del nastro ieri a Roma

21 Gennaio 2014
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Franco Ricci e Antonella Clerici

Al salone Michelangelo del Rome Cavalieri si è aperto ufficialmente il nuovo capitolo Fondazione Italiana Sommeliers di Franco Ricci.

Ad accogliere gli invitati nella prestigiosa location romana, solo se regolarmente iscritti alla fondazione, è lo stesso Ricci e alcuni tra i docenti fedeli, Daniela Scrobogna, Paolo Lauciani, Massimo Billetto, Luciano Mallozzi. Affollatissimo il salone, con una capienza di 500 persone e un ricambio continuo: del resto molta era la curiosità di capire cosa proporrà la Fis dopo la scissione dall’Ais. Soprattutto a distanza di quasi due settimane dall’intervento pubblico di Antonello Maietta, presidente Ais Italia, sempre a Roma ( per leggere l'articolo cliccare qui).

Non era prevista alcuna conferenza stampa sullo stato delle cose, si è preferito lasciare spazio alle Isole di bontà così come definito dal sito ufficiale di Bibenda (cliccare qui): attraverso un percorso enogastronomico gli invitati potevano farsi un’idea di quello che li aspetterà frequentando le degustazioni future nei luoghi e coi docenti dell’ex Ais Roma. Che forse ex o meno sarà un tribunale a deciderlo, visto che il marchio Ais Roma e Lazio è stato depositato nel 1999 proprio dalla sede capitolina. “E’ tutto nelle mani degli avvocati!” questo è quanto si sostiene nelle sale della Fis.

Tra il serio e il faceto, ad alcuni invitati è stato chiesto: “Sei dei nostri o no?”, sottolineando come al di fuori, a livello di eventi e degustazioni, e non solo a Roma, c’è ben poco. Non sono mancati i complimenti a Ricci e al suo staff per il coraggio quasi rivoluzionario a questa nuova avventura, cui però, un brusio di sottofondo che faceva da contraltare, da quale si sollevavano dubbi e confronti tra Fis ed Ais.

Provando a chiedere ai presenti, per capire gli umori e la percezione di quello che ci si aspetta da un’organizzazione che si occupa di promuovere la cultura del vino, le reazioni sono state, infatti, varie: molti preferiscono proseguire qui perché la location è fantastica, il corpo docente per alcuni è tra i migliori; per altri è solo una passione e di tutti questi problemi non gliene frega niente; perché l’Ais a Roma deve ancora creare una sede e “vai a capire quali saranno gli eventi”, e se avranno, soprattutto, lo stesso glamour e fascino che, bisogna riconoscerlo, Ricci ha saputo costruire negli anni, come l’Oscar del Vino, il Bibenda Day, le collaborazioni con il programma radiofonico “Decanter” su Radiorai2 e con il programma televisivo “La prova del Cuoco” su Raiuno. E proprio Antonella Clerici era presente all'evento, accorsa a sostenere l’amico.

Nella Roma antica si sarebbe detto… panem et circenses. Ma siamo nella Roma di oggi, e vuoi vedere che Sorrentino porta a casa, meritatamente, l’Oscar per La grande Bellezza? Scambiando poche battute con Daniela Scrobogna e Massimo Billetto appare evidente la coesione del gruppo docente nel rivendicare lo sforzo fatto negli ultimi venti anni per rilanciare il prestigio dell’Ais e della stessa figura del sommelier.

E della polemica che ha fatto scoppiare il caso (http://www.youtube.com/watch?v=RFZRqQVRs8w)? E’ stata una mancanza di comunicazione, o al contrario una comunicazione divulgata in maniera non adeguata proprio da chi si occupa di promuovere la cultura del vino? Ha avuto coraggio Ricci a metterci la faccia, come qualcuno sostiene, o è stato vittima di una campagna mediatica avversa? E questa scissione sarà un simbolo di libertà? Dubbi che si dipaneranno nel tempo e di cui l’Ais Nazionale dovrà ben tenere presente per capire come favorire la sua rinascita a Roma.

Rocco Caridi