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L'intervista

Gian Marco Centinaio a OperaWine: “Il nostro vino ambasciatore del Made in Italy”

09 Aprile 2022

di Giorgio Vaiana

Non poteva mancare al primo grande appuntamento a Verona dopo due anni di pandemia.

Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle politiche agricole, è il primo a varcare l’ingresso delle gallerie mercatali dove, quest’anno, si tiene l’edizione 2022 di OperaWine, in versione “extralarge”. Gli esperti di Wine Spectator, infatti, hanno convocato a Verona ben 130 cantine. Centinaio, assaggia, chiacchiera, saluta. “Finalmente siamo tornati alla normalità – racconta mentre lo intercettiamo tra i corridoi delle Gallerie Mercatali – Il vino è il nostro ambasciatore del Made in Italy e i produttori sono il nostro orgoglio”. Per Centinaio, i complimenti “vanno girati anche a VeronaFiere che con il brand Vinitaly ha contribuito al successo dei nostri vini sui mercati internazionali”. Centinaio è davvero felice per il ritorno in presenza di questo evento. “D’altronde – dice – il vino va raccontato, certo, ma va anche annussato, assaggiato, discusso con i produttori. Se manca tutto questo, si perde un po’ il senso di tutto”. Parentesi legata alle problematiche internazionali: “La pandemia è ancora in corso e dobbiamo stare attenti a quello che succederà – spiega Centinaio – ma sono davvero preoccupato per la situazione Ucraina-Russia”. E Centinaio spiega: “Seppur sia vero che il mercato russo vale 140 milioni di euro, qui arrivano solo vini di altissimo livello. Quindi, gioco-forza dobbiamo essere bravi a trovare in fretta dei mercati alternativi. Penso all’Oriente, soprattutto, con Cina, Giappone e Corea, ma anche potenziare la presenza di questi vini negli Stati Uniti. Ma continuo a dirlo: dobbiamo anche pensare e rafforzare il mercato interno”. Centinaio non è mai soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi: “Sono un perfezionista – dice – Per me si può e si deve fare sempre meglio”. Il suo obiettivo, infine? “Un’Italia del vino che sia in grado di promuoversi nei mercati internazionali come un unico ente. Ormai lo dico da anni, da quando ero ministro. Così non va. Dobbiamo guardare a quello che fa la Francia. Tutti insieme si è più forti e si vince”.