Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Taormina Gourmet 2018

Giuseppe Geraci “gioca” con le consistenze: “La mia merenda del campanaro”

30 Ottobre 2018
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(Giuseppe Geraci)

In cucina non esistono barriere, né confini culturali e geografici. Il cibo diventa contaminazione, trasformazione, fusione di culture, tradizioni, sapori e profumi tra le mani di chef autorevoli, capaci di dialogare con la tradizione e renderla elegante e contemporanea. 

A questi “Giochi senza frontiere” sono stati dedicati tutti i cooking show della sesta edizione di Taormina Gourmet, interpretati da ogni protagonista in modo del tutto personale. Il pensiero di Giuseppe Geraci, per esempio, chef e patron del ristorante Modì di Torregrotta (in provincia di Messina), è volato ad uno dei giochi della sua infanzia e da quello ha preso ispirazione per un inedito piatto che ha presentato al pubblico di TG18: “Merenda dopo il campanaro”. “Il campanaro – spiega Giuseppe – è quel gioco in cui si disegnano col gesso i riquadri numerati a terra e poi si lancia il sasso che bisogna raggiungere saltando su una gamba sola”. Un gioco da cortile con radici antichissime che continua ad affascinare anche i bambini dei giorni nostri. Chi di noi non l’ha mai fatto? E come tale tutti ricorderemo il dispendio di energie che ci faceva tornare a casa famelici. “Voglio giocare anche con la forma di quest’idea – continua Geraci – e riprodurre il campanaro sulla nostra tavola. D’altronde, se di gioco si tratta, giochiamo”. Una divertente novità (magari futuro cavallo di battaglia del menu di Geraci) in cui tre piatti, disposti in verticale come tre riquadri da assaggiare “saltando”, si alternano in un gioco di sapori, consistenze e contrasti: dal “Finto pomodorino”, una pappa di pomodoro ricoperta da una pellicola di salsa di pomodorino di Pachino Igp gelatinizzata su terra di olive nere, passando per un “Sandwich di alici”, farcito con pomodoro estratto e pomodorini secchi e adagiato su una spuma di pera (richiamo al succo di frutta delle merende dell’infanzia), fino alla “Granita di basilico”, con spuma di pomodoro e crostini di pane fritto. Tre assaggi, che come un gessetto e un sassolino, hanno dato il via ad un momento di puro divertimento. In abbinamento il “Mofete” Etna Bianco 2017 di Palmento Costanzo, un vino bianco fresco, nato dall'assemblaggio di uve carricante e catarratto coltivate sul versante nord del vulcano.

Alda Fantin

ALCUNE IMMAGINI DEL COOKING SHOW