Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Grandinate al nord, peronospora al sud: la vendemmia 2023 è un’incognita

20 Luglio 2023
Peronospora Peronospora

Dal caldo afoso alle tempeste di vento e grandine. L’ultima, violentissima grandinata, ha interessato il Veneto, soprattutto i comuni di Montebelluna, Cornuda, Crocetta del Montello e Pederobba. Sono piovuti chicchi di grandine grandi come palline da tennis. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha reso noto che 110 persone sono rimaste ferite a causa di grandine, cadute e vetri rotti. La grandinata ha colpito diverse zone famose per le coltivazioni viticole del Prosecco. I vigili del fuoco sono stati impegnati per tutta la notte con centinaia di richieste d’intervento per i violenti temporali di acqua, grandine e vento che hanno interessato gran parte della regione. Le squadre di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona hanno dovuto liberare le strade da alberi e piante, ma anche lucernari, vetri e altri elementi pericolanti causati dalle violente grandinate e dal vento. Sono stati anche effettuati diversi interventi per la messa in sicurezza dei tetti. Sono arrivate squadre anche da fuori regione.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha reso noto che almeno 110 persone sono rimaste ferite a causa del maltempo. I traumi sono stati “determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri”. “Ringrazio ancora una volta i soccorritori e i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni”, ha detto.

Coldiretti: "52 grandinate nel Nord-est in un solo giorno"

E nelle Regioni del nord est si sono abbattute in un solo giorno ben 52 violente grandinate con vere e proprie palle di ghiaccio che hanno provocato danni incalcolabili nelle campagne dove sono state colpite le produzioni di grano ortaggi, frutta e vigneti ma anche serre e strutture agricole. La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo che lo scorso anno hanno raggiunto la cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende assicurate secondo l’Asnacodi. I chicchi colpiscono i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.

“Un obiettivo che – continua Prandini – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte. Stiamo già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato ma per l’adattamento climatico è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr”.

In Sicilia è emergenza peronospora: raccolto giù del 40 per cento

Ingenti i danni alle vigne in provincia di Trapani e Palermo provocati dal massiccio attacco di peronospora prima e poi dal caldo torrido di questo mese di luglio. Già in fumo – a seconda delle zone – oltre il 40% del prossimo raccolto di uve da vino. “Una situazione che ci preoccupa e che richiede sin da subito l’intervento delle istituzioni, regionali e nazionali. Nelle campagne i nostri produttori stanno affrontando una situazione mai vista, chi era riuscito a limitare i danni della peronospora adesso deve fronteggiare le alte temperature senza nessuna arma a disposizione. In ogni pianta tanti grappoli sono stati letteralmente bruciati, bolliti da queste giornate di caldo e non vogliamo immaginare quale potrà essere la situazione a fine mese, visto che questa ondata di calore durerà ancora per molto e sarà anche destinata a peggiorare secondo le previsioni”, dichiara Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale che nei giorni scorsi ha guidata una delegazione di produttori all’incontro con l’amministrazione di Alcamo, una delle zone maggiormente colpite.

I problemi nelle vigne erano già evidenti nei mesi scorsi: le abbondanti piogge nei mesi di maggio e giugno e l’ondata di umidità nei primi di luglio, avevano favorito il proliferare della peronospora, la malattia più grave che possa colpire la vite e che attacca tutti gli organi verdi della pianta come foglie, germogli e grappoli. “La Cia Sicilia Occidentale – continua Pugliesi – è in costante contatto con l’Assessorato e con i rappresentanti nazionali della Cia, che sono presenti ai tavoli tecnici del Masaf, per trovare una soluzione”.