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Scenari

Irvo, accordo con Agroqualità: altri 15 ispettori per completare le ispezioni

20 Giugno 2019
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Siglato stamattina il contratto. La società romana integrerà la forza lavoro dell'isituto siciliano. Cusumano: “Entro il 31 dicembre di quest'anno completeremo tutte le ispezioni”


(Enrico De Micheli e Vincenzo Cusumano)

di Giorgio Vaiana, Palermo

Una stretta di mano e una firma sull'accordo. Grandi novità all'istituto regionale vini e oli di Sicilia che da oggi e fino al 31 dicembre 2019, si farà affiancare nell'attività di certificazione da Agroqualità Spa di Roma. 

Piccolo passo indietro per capire come si è arrivati a questo accordo. Il ministero, qualche tempo fa aveva inviato una nota all'Irvo proprio sulla questione certificazione. L'istituto siciliano era rimasto indietro soprattutto sul fronte ispezioni in azienda. Ogni anno, infatti, è obbligatorio compiere il 100 per cento delle visite che vengono sorteggiate (il 10 per cento del totale delle aziende che producono vino e olio certificato, quindi 1.800). L'Irvo, però, non era riuscito a completare il percorso, ricevendo, come lo aveva definito il direttore Vincenzo Cusumano, una sorta di cartellino giallo, per fare una metafora calcistica, da parte del Ministero.

Il decreto era stato notificato ad aprile all'Irvo che ha inviato, lo scorso 24 maggio, una sorta di elenco delle cose che l'istituto avrebbe fatto per allinearsi alle richieste fatte da Roma. Tra questa, la più importante, il raggiungimento del cento per cento delle visite ispettive. E per farlo ecco l'accordo con la società di Roma. L'istituto che ha sede a Palermo ha pubblicato un bando di evidenza pubblica. Ricevendo l'offerta di Agroqualità. Gli ispettori sono già pronti e inizieranno il loro lavoro nei prossimi giorni. L'Irvo, proprio sul fronte ispezioni, aveva già fatto passi da gigante, passando dal 40 per cento al 70 per cento del totale. Un risultato non da poco, considerando che in istituto sono solo 13 gli ispettori e che non fanno solo questo lavoro. Infatti alcuni di loro fanno anche attività di laboratorio. Impossibile, dunque, compiere le 1.800 ispezioni richieste. Ora si cambia. Entro luglio avverrà la formazione, poi via alle ispezioni con una media giornaliera alta per raggiungere l'obiettivo del 100 per cento. All'Irvo questa operazione costerà circa 100 mila euro. “Ora vediamo il futuro con molta più serenità – dice Vincenzo Cusumanmo – Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, un'altra delle cose che ci veniva contestata da Roma, noi abbiamo avuto approvato il piano di rientro da parte della Regione siciliana”. Ed in effetti i primi passi in avanti sono stati fatti. Il disavanzo era di 9,5 milioni di euro ed è stato abbassato a 6, chiudendo anche un contenzioso con VeronaFiere che durava da anni. “Tra l'altro – dice Cusumano – la legge di stabilità regionale prevede dei finanziamenti per l'istituto. Stiamo rivedendo la luce”.


(Il gruppo degli ispettori)

Le operazioni di certificazione che verranno esternalizzate rappresentano solo il 10 per cento dell'intero processo che rimarrà comunque sempre in mano all'Irvo. Ai 13 ispettori siciliani, si aggiungono 15 ispettori della società romana. Gli ispettori si recheranno nell'azienda selezionata e verificheranno il vigneto o l'uliveto. Osserveranno il sistema di impianto, le cultivar, la resa per ettaro. Poi verranno estratti i campioni e portati in laboratorio in forma anonima per gli esami chimici. Se tutto è ok, il campione verrà portato alla commissione di degustazione che verificherà le caratteristiche organolettiche. Se anche qui ci sarà un responso positivo, verrà rilasciato il certificato. Gli obiettivi di Cusumano sono chiari: “Vorremmo aprire una sede dell'Irvo a Catania per poter avere dei collaboratori nella parte orientale dell'Isola, non solo per risparmiare sui costi, ma anche per accelerare sui processi di certificazione”. Oggi ci vogliono circa 20 giorni per ottenere una risposta. L'obiettivo è ridurre questo tempo della metà, inviando il certificato in soli dieci giorni. Da Roma, però, non mollano la presa e prestano molta attenzione alla situazione dell'Irvo che sarà sotto la lente di ingrandimento del ministero fino al 31 dicembre 2019. In questi sei mesi, l'Irvo avrà il compito di inviare delle relazioni periodiche per dimostrare che la macchina sta funzionando alla perfezione e che le criticità contestate stanno rientrando.

“La garanzia di un ente di certificazione pubblico, quale l'Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia, che come Governo abbiamo sostenuto e risanato, è una garanzia per le produzioni Made in Sicily, per le aziende che producono prodotti di qualità legati al territorio e per il consumatore, che è certo di acquistare un prodotto garantito sotto il profilo della qualità e della provenienza – dice l'assessore regionale siciliano all'Agricoltura Edy Bandiera – Crediamo nell'importanza del comparto vitivinicolo e olivicolo, entrambi eccellenze siciliane, ragione per la quale ci siamo impegnati affinchè le certificazioni, siano e rimangano in capo all'Irvo”.

“Abbiamo risposto al bando di evidenza pubblica dell'Irvo – spiega Enrico De Micheli, amministratore delegato di Agroqualità – perché sappiamo di avere le competenze e le professionalità per effettuare questo tipo di controllo nelle aziende. Noi, tra l'altro non siamo nuovi in Sicilia”. Infatti Agroqualità, ogni anno certifica i prodotti di sei tra Dop e Igp (gli oli Monti iblei, Monte Etna. Valle del Belice, Val di Mazare, le Olive Nocellara del Belice e la Pesca di Leonforte), controllando circa mille aziende secondo norme volontarie internazionali. “Siamo lieti – conclude De Micheli – di poter mettere a disposizione di Irvo e della filiera vitivinicola siciliana la nostra esperienza nel settore”. 

L'Irvo, intanto ha fornito i dati sulla scorsa campagna di certificazione: Sono 233,5 milioni le bottiglie certificate per le 23 Doc, una Docg e 7 Igt della Sicilia. A questi dati si aggiunge anche quello relativo all'olio: l'Irvo infatti ha certificato 900 tonnellate di olio Igp Sicilia e Dop Valdemone che equivalgono a quasi 2 milioni di bittiglie di olio siciliano certificate.