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La degustazione

Joao Almeida: “Viandante del Cielo è la nostra storia d’amore con l’Umbria”

09 Marzo 2022
Maurizio_Castelli_ Maurizio_Castelli_

di Michele Pizzillo

Ti meraviglia non poco scoprire che una società statunitense acquisti un’azienda agricola italiana di soli 24 ettari di estensione.

Sembra quasi uno scherzo, visto che gli americani pensano solo in grande. Tant’è che il loro big-big-big è quasi sempre alla base delle acquisizioni che concludono. E, invece, con la scelta di Skywalker Vineyards, con sede a Marin County in California, di acquistare una piccola azienda a Passignano sul Trasimeno, in Umbria, che poi diventerà Viandante del Cielo, il concetto di big-big-big passa in secondo piano. Ma, chiacchierando con chi ha scelto la casa madre californiana per gestire l’azienda umbra – un manager portoghese Joao Almeida e l’enologo Maurizio Castelli per l’impianto dei vigneti e la costruzione della cantina -, scopri che i rappresentati della società californiana erano rimasti affascinati dal Convento dei Cappuccini del 16° secolo situato proprio al centro della tenuta che nella parte Nord del Lago Trasimeno si trova in un’ambientazione fantastica. Il panorama è così suggestivo che ogni giorno è diverso e, poi, avevano anche intuito che qui si sarebbero potuto produrre anche grandi vini, senza l’obiettivo di fare quantità, tant’è che la media è di 22mila bottiglie all’anno, che possono solo raddoppiare, non arrivare a grandi numeri.

(Maurizio Castelli)

Subito dopo l’acquisizione, nel 2011, come da programma, la Skywalker Vineyards provvede al recupero dell’antico convento, che diventa un resort di grande fascino, con vista sulle scintillanti acque del Trasimeno, offrendo un comfort esclusivo e impeccabile per chi cerca il massimo del relax in un ambiente di magnifica bellezza naturale, circondato da uliveto, boschi e orto. Poi è il turno della vigna (solo 4 ettari con vitigni internazionali come Cabernet sauvignon, Merlot, Chardonnay e quelli autoctoni dal Grechetto al Ciliegiolo, dal Foglia Tonda al Pugnitello e Canaiolo), impiantata su terrazze esposte a sud, est e ovest, che scendono dal Convento verso il lago, formando uno scenario che definire fiabesco potrebbe essere riduttivo. Siccome Skywalker Vineyards è già proprietaria di marchi che hanno lasciato il segno sulla scena internazionale, come i vini del Summit Skywalker Ranch, di Marin County, e nel frattempo aveva acquisito Château Margüi in Provenza, per assicurarsi anche in Umbria la produzione di grandi vini, coinvolge enologi come Maurizio Castelli e Mery Ferrara, nonché costruisce una cantina moderna e al tempo stesso elegante, che è entrata in piena attività due anni fa. Tant’è che la prima annata prodotta interamente nella nuova struttura è la 2020, ottenuta da uve provenienti esclusivamente da vigne di proprietà della tenuta Viandante del Cielo, coltivate con metodi biologici e curate, potate e vendemmiate a mano, secondo una tradizione collaudata nel tempo.

(Il vigneto)

Alla degustazione della produzione del Viandante del Cielo organizzata a Milano presso il rinomato ristorante Il Liberty, Almeida e Castelli hanno portato solo un vino, il bianco Lungolago, lavorato nella nuova cantina di proprietà. I due rossi degustati – Viandante 2018 e Pristinum 2018 e 2019 – sono stati lavorati in altre cantine, con le problematiche che comporta la lavorazione in “terra straniera”, ha commentato Castelli. E, quindi, il millesimo 2020 potrebbe riservare anche delle sorprese perché, per usare un termine calcistico, si è giocato in casa e Castelli e Ferrara hanno potuto seguire il loro metodo di vinificazione e maturazione che prevede il cemento per i rossi e l’acciaio per il bianco. Dai vini che abbiamo degustato a Milano, il team di Skywalker Vineyards ha avuto la conferma che la tenuta di Passignano aveva tutte le carte in regola per essere annoverata tra i grandi vigneti collinari del mondo – insieme a quelli del Rodano, del Piemonte o della California -. Aggiunge Almeida: “Volendo onorare sia le nostre radici oltreoceano che l’energia spirituale di questa antica terra, abbiamo scelto il nome di Viandante del Cielo, che in inglese appunto è “skywalker”. Dieci anni dopo quell’incredibile scoperta, i vini di Viandante del Cielo, realizzati con estrema cura, sono pronti per diffondere il loro messaggio”. Anche perché l’Umbria è un terroir dal perfetto connubio di suolo, natura e clima, con l’attitudine a produrre vini di grande qualità. Qualità che troviamo nei vini degustati, tutti a igt Umbria.

Lungolago Umbria igt 2020

Questo bianco è ottenuto da un blend di Chardonnay (85%) e Grechetto (15%) che è il simbolo perfetto del terroir lacustre da cui prende il nome. Il profumo è prevalentemente di pesca bianca e di ananas. In bocca è tendenzialmente salato e minerale, sostenuti da una bella acidità e dalle note di menta piperita che sono tipici del Grechetto ma, anche, note di erbe aromatiche. Finale lungo e persistente con agrumi e liquirizia sorretti da una salinità esemplare. La fermentazione viene fatta in barriques di rovere francese proveniente da diverse foreste e divise in nuove e di secondo passaggio. Nelle stesse barriques avviene l’affinamento per 6 mesi a cui seguono 8 mesi in bottiglia. La produzione è stata di 3.000 bottiglie.

Pristinum Umbria igt 2019

Pristinum (che in latino significa “originale, vecchio, antico”) è l’omaggio di Viandante alla millenaria storia enologica dell’Italia centrale. Partendo dalle varietà autoctone coltivate qui nel corso dei secoli – Ciliegiolo, Pugnitello, Sanforte e Foglia Tonda – un blend ricco, vivace e aromatico, di grande finezza, in cui la varietà autoctona Ciliegliolo è completata da altre tre varietà rosse che sono state a lungo piantate da queste parti, trattate con le più recenti tecniche di viticoltura e vinificazione, miscelate in proporzioni variabili secondo il raccolto di ogni anno, con il fine di produrre un vino di grande finezza di colore rosso rubino carico, profumo intenso di frutta scura e pepe nero. Tannini vellutati che insieme a note di tostato, lasciano un notevole margine di evoluzione, anche se si lascia bere bene fin da subito, risultando comunque persistente ed energico. La fermentazione avviene in vasche di cemento non vetrificato da 30 a 50 ettoltri con controllo della temperatura. L’affinamento è di 12 mesi in barriques di rovere francese di secondo passaggio e 8 mesi in bottiglia. Sono state prodotte 4.000 bottiglie.

Viandante del Cielo Umbria igt 2018

“Viandante è la nostra creazione più audace”, dice Castelli. Un vino strutturato ed equilibrato modellato sulle grandi annate di Bordeaux, dominato dal Cabernet Sauvignon con un importante supporto di Merlot. Le varietà possono essere internazionali, ma il terroir lacustre esercita una forte influenza e lo rende una variante distintamente umbra. Il colore è rubino scuro con sfumature violacee, sentori complessi e intensi di sigaro, foglie di ribes nero e amarena croccante. In bocca è vibrante, speziato, terroso, con tannini robusti, ma a grana fine e avvolgente. Interminabile il finale oltre che sofisticato e succulento. E’ fatto da un uvaggio di 85% Cabernet Sauvignon e 15% Merlot; fermentazione in vasche di cemento non vetrificato da 30 a 50 ettolitri con controllo della temperatura. L’affinamento avviene per 14 mesi in barriques nuove, di rovere francese proveniente da diverse foreste e 8 mesi in bottiglia.
Ne sono state prodotte 10.000 bottiglie.

Viandante del Cielo
Località Passignano Campagna, 22
Passignano sul Trasimeno (Perugia)
www.viandantedelcielo.com
winery@viandantedelcielo.com