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Eventi e iniziative

La perla enoica di Citra si svela al Vinitaly: NodoDivino mostra la “bellezza” dell’Abruzzo

14 Aprile 2024
Immagini dalla presentazione di NodoDivino Immagini dalla presentazione di NodoDivino

E’ con una masterclass guidata da Daniele Cernilli, alias Doctor Wine, che Nododivino si presenta sul mercato. E’ il progetto enoico di alta qualità fortemente voluto da Citra, grande realtà abruzzese con vigneti che si estendono dalla Costa dei Trabocchi fino alle costa della Majella. E se Citra rappresenta il progetto, e anche il sostentamento economico, delle oltre tremila famiglie di soci vignaioli, Nododivino è, invece, “la sua perla enoica” dice il presidente di Citra Licio Colantuono. A partire dal nome scelto: “Nododivino perché volevamo ricordare attraverso la legatura dei tralci, il rapporto tra l’uomo e la vite così come quello tra la nostra cooperativa e i suoi soci”. Per dimostrarlo, allora, dagli oltre seimila ettari vitati della cooperativa, diciotto sono stati affidati all’esperienza dell’enologo Riccardo Cotarella “lavorando con quella cura artigianale che ci consente di raccontare l’Abruzzo”.

LA DEGUSTAZIONE

Vino Spumante Bianco Brut Metodo Classico Monovarietali
Da un assemblaggio dei due principali vitigni autoctoni abruzzesi Pecorino (60%) e Montonico (40%) il calice richiama l’odio e la salsedine che pare spirare dalla vicina Costa dei Trabocchi. E il gusto lo conferma: in una dinamica freschezza iniziale è, poi, la sapidità il descrittore gustativo primario.

Abruzzo Passerina 2023
“Un annata molto difficile, a causa degli attacchi mortiferi della Perenospera”,  osserva Cernilli. Quel fungo parassita che non ha fatto sconti l’anno passato in quasi tutti i vigneti italiani. Eppure quanto è sopravvissuto l’ha fatto con dignità. La dimostrazione con un calice dai tipici sentori floreali e con una struttura leggiadra che sa rendere la bevuta semplice, ma non scontata grazie al buon apporto sapido nel finale.

Pecorino 2023
Un profilo docile arricchito da spettri minerali e marini. La buona struttura gustativa, presente e ben gestita, viene poi supportata dalla componente acida.

Pecorino Superiore Tegeo 2022
Da vigne allevate con il tipico sistema tradizionale a pergola, Tegeo è un pecorino con un anno di affinamento in più e vinificato in un’annata come la 2022 particolarmente calda. La complessità inizia a delinearsi in un calice che abbraccia erbe aromatiche, leggere note di miele e di castagno. Sorso completo e d’un tratto il palato si avvolge in un perfetto equilibrio tra morbidezza e giusto apporto acido-sapido.

Trebbiano C 2021
“Dopo due anni di attività e di ricerca svolte con Cotarella, la 2021 è stata la prima annata di Trebbiano che abbiamo prodotto” dice il Presidente Colantuono. E C sta appunto per Cotarella. Il gusto mostra sostanza e piglio. Una materia che si sente, supportata da una buona componente di freschezza.

Cerasuolo d’Abruzzo 2023
“Un contatto quasi etero tra buccia e mosto a regalare un rosa Hermes – le parole di Daniele Cernilli – tra note fermentative e fruttate”. E il calice che ha davvero il colore delle cerase, si lascia, poi andare in un gusto dalla beva gastronomica grazie a quel lieve accenno tannico supportato da una notevole sferzata di acidità.

Montepulciano d’Abruzzo 2020
“Il Montepulciano sa di ciliegia scura e questo sa di ciliegia scura”. La tipicità che Cernilli rimarca è quanto si mostra, poi, anche in un gusto tannico, perentorio e di media freschezza.

Montepulciano d’ Abruzzo Sottozona Teate Torrepasso 2018
Al naso tabacco Kentucky e confettura di Amarena. Mentre una potenza alcolica e una trama tannica dall’alto sanno cedere il posto a una freschezza che vale a riequilibrare il tutto.