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Scenari

Liquori e birra con il più alto rendimento, il vino ancora troppo debole per gli investitori

14 Novembre 2013
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In termini di investimento sono i liquori e la birra a garantire il maggiore ritorno. Non il vino.

Ne parla Forbes, il magazine di economia e finanza americano più autorevole, prendendo come riferimento due gruppi quotati in borsa, Constellation Brand e Diageo. Il primo è la più grande company che vanta in protafoglio marchi del mondo del vino, ed anche di birra e liquori, il secondo tiene il primato sui superalcolici e detiene marchi come Johnnie Walker, Crown Royal, Smirnoff. La forza del comparto della birra e degli spirits sta nel fatto che ci sono marchi riconoscibili e forti, sottolinea l'autore dell'articolo Charles Sizemore. Il mondo del vino è invece frammentato, un mare su cui emergono solo pochi marchi che sono quelli dei fine wine più conosciuti, cosa che rende il mondo enologico debole agli occhi degli investitori. Inoltre le quotazioni variano da vigneto a vigneto, da annata ad annata, rendendo il business del vino difficile da gestire. E così capita che Diageo triplichi il rendimento sul capitale rispetto a Constellation Brands, e cresca anche nella vendita delle top line, dal 2008 ad oggi  è aumentata del 50%. Nemmeno i pronostici sul mercato del vino del futuro, quello cinese, non assicurano la sperata cascata di investimenti, troppi i segnali di debolezza che incombono sul vuno, tra cui anche la poca fedeltà di marca. Inoltre proprio dai mercati emergenti aumenta la domanda degli spirits, lo testimonia proprio il dato delle vendite di Diageo relativo a queste piazze, assorbono ben il 42%.