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L'azienda

Luigi Dattilo, il “prof” dei tartufi: “Ecco perché quelli dei colli bolognesi sono al top”

02 Novembre 2023
Luigi Dattilo Luigi Dattilo

Ha dimostrato come cercare il tartufo tutto l’anno. Dell’azienda fondata nel 1985 dalla personale passione per i cani da tartufo ne ha fatto la terza impresa italiana del settore e facendo scoprire un altro habitat ideale di questo capriccio della natura, come i Colli Bolognesi attorno a Savigno, frazione del comune di Valsamoggia, da dove partono tartufi per tutto il mondo; conquistato il Guiness World Records nel 2014 con un tartufo da 1 chilo e 483 grammi. Adesso Luigi Dattilo, presidente di Appennino Food ha deciso di dare un’immagine immediatamente riconoscibile, essenziale, contemporanea e che valorizza i naming dei singoli prodotti attraverso una identità cromatica distintiva. E, per presentare la scelta di enfatizzare l’anima di Appennino Food impegnata a produrre con cura artigianale ciò che è destinato al mercato attraverso una gamma sempre più strutturata che valorizza le materie prime in ogni loro aspetto per farne dei prodotti unici, ha scelto Milano e addirittura con un confronto – attraverso una degustazione alla cieca – della nuova linea di prodotti con quelli della concorrenza, organizzato nell’hub di Identità Golose.

Qui, infatti, Dattilo ha svelato la nuova brand identity di Appennino Food attraverso un racconto che lega lo sviluppo dell’azienda all’intera offerta di prodotti sotto un unico marchio: Appennino Food. Il payoff “produttori dal 1994” enfatizza l’anima dell’azienda bolognese “impegnata a produrre con cura artigianale ciò che è destinato al mercato attraverso una gamma sempre più strutturata che valorizza le materie prime in ogni loro aspetto per farne dei prodotti unici”, sottolinea Dattilo. La gamma si compone di cinque linee: Truffles perché in natura non c’è niente di più prezioso e raro come il tartufo che va rispettato e trattato con cura, una linea che comprende tartufo fresco, salse, creme e condimenti; Mushrooms, funghi freschi, congelati ed essiccati, una proposta sempre diversa in base alla loro stagionalità; Dispensa che include sughi, creme e condimenti, prodotti di alta qualità per assaporare tutto il gusto delle antiche ricette della tradizione italiana; Balsamico, 17 referenze tra cui Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dop, Aceto Balsamico di Modena igp, una linea ad hoc per una eccellenza tutta italiana e Selection, una proposta esclusiva di paste trafilate al bronzo e liquori artigianali.

Ma non è tutto. Novità assoluta, per esempio, è il lancio della Linea Truffles Natural Flavouring, 15 prodotti realizzati con aroma naturale estratto direttamente dal tartufo. E, questo, è un progetto innovativo nato dallo studio e dall’esperienza trentennale dell’azienda per soddisfare i palati che richiedono un prodotto dalle caratteristiche più delicate. La linea comprende il tartufo in crema, condimenti a base di olio di oliva oltre a prodotti innovativi come le perle al succo di tartufo e le glasse di aceto balsamico al tartufo. Tanti nuovi gusti da provare, tutti basati su questa nuova filosofia naturale. Questo progetto si viene ad affiancare alla teca ipogea presentata nel 2021 che Dattilo riuscì a realizzare, dopo due anni di ricerca in collaborazione con l’Università de L’Aquila, esclusivamente per il tartufo in modo da conservare tutte le caratteristiche del tartufo per un periodo più lungo rispetto alla sua vita naturale.

E, così, tra una dotta prolusione, una degustazione comparata alla cieca, la voglia di educare il consumatore alla conoscenza e utilizzo del pregiato tubero, Appennino Food si trasforma anche in ambasciatrice del proprio territorio e delle sue ricchezze, oltre a voler “contribuire alla conoscenza e alla cultura di un mondo, quello del tartufo, ancora tutto da esplorare ma capace di regalare emozioni uniche”, dice con orgoglio il tartufaio bolognese. In questa occasione, però, abbiamo avuto la sensazione che Luigi Dattilo è sembrato più una sorta di docente universitario per la dotta lezione che ha tenuto agli ospiti coinvolti nella degustazione. Dopo la sua prolusione, possiamo dire che adesso sappiamo tutto del tartufo, visto che l’imprenditore bolognese non ha tralasciato nessun aspetto del mondo del prezioso tubero che viene raccolto nel nostro Paese: dagli elementi di base del tubero come acido e basico all’utilizzo alla gestione dell’acqua, dalle 3 categorie di funghi (parassita, saprofita, simbioti) alle 100 varietà di tartufo (con le tre caratteristiche che caratterizzano quello di buona qualità: profumo, consistenza, colore che ci sono nel mondo; all’omaggio a Peppino Morra, di Alba, che ha fatto conoscere il pregiato tartufo italiano. E, poi, la degustazione alla cieca di Milano è sicuramente il prosieguo della prima verticale al mondo di tartufi organizzata nel 2021 presso il tristellato ristorante Da Vittorio di Brusaporto. Nel frattempo Appennino Food è proiettato a raggiungere il giro d’affari di 30 milioni di euro entro il 2025 e, anticipa Dattilo, ad incrementare di una decina di tonnellate gli attuali 55,5 tonnellate lavorate che hanno portato il fatturato a 18,5 milioni di euro.