Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

Maremma, Morellino di Scanzano e Montecucco: a Roma i vini “dell’altra Toscana”

20 Novembre 2019
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(Alessio Durazzi, Claudio Tipa, Adua Villa e Francesco Mazzei)

Prima edizione della manifestazione “mareMMMa, la Natura del vino” che si è tenuta a Roma alla Galleria del Cembalo di Palazzo Borghese.

E’ stata la più grande selezione di etichette di vino della Maremma, le denominazioni Maremma Toscana, Montecucco e Morellino di Scansano che hanno presentato la produzione vitivinicola delle aziende a loro associate. L’evento curato dalla CT Consulting Events, è nato con l'obiettivo di tutelare e promuovere la qualità dei vini della Doc Maremma Toscana, della Docg Morellino di Scansano, della Docg Montecucco Sangiovese e della Doc Montecucco, valorizzando il territorio ed esaltandone le diversità non solo enologiche, ma anche turistiche, agricole, storiche e culturali. Un momento importante di partecipazione condivisa dei tre Consorzi, uniti con lo scopo comune di portare all’attenzione del pubblico romano le eccellenze del dna maremmano. Cinquantadue sono state le aziende che hanno dato voce a una realtà vitivinicola che ha molto da raccontare.

“Presentare oltre 200 etichette della nostra Maremma a Roma ci ha consentito di dare la visibilità meritata a una selezione di vini estremamente ricca e variegata”, questo l'obiettivo sfidante per Francesco Mazzei Presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, che ha aggiunto: “Oltre ai rossi, più consolidati sul mercato, i bianchi – con un vero “fenomeno” Vermentino in ascesa – e i rosati contribuiscono alla spinta della denominazione. Sono convinto che l’unione con gli altri Consorzi ci renda più forti nel trasferire le tante sfaccettature di una proposta vinicola figlia di un luogo incontaminato con caratteristiche climatiche, pedologiche e morfologiche molto diverse tra loro. La Maremma Toscana è una realtà con grandi potenzialità e un’offerta enologica in grado di soddisfare tutti i palati: dalle varietà tradizionali – Sangiovese, Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Vermentino, Ansonica – a quelle internazionali – Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Viognier, Sauvignon, Chardonnay – e non si può essere che fiduciosi, a fronte anche della vendemmia appena conclusa che registra un’ottima qualità con una quantità tendenzialmente in aumento”.


(Il salone e i banchi d'assaggio)

“Lieti di cogliere questa occasione che ci ha visto protagonisti insieme con gli altri consorzi di tutela, siamo certi che la tappa romana di MareMMMa abbia consentito di narrare al meglio a un pubblico di settore e non solo un vino dalla lunga storia come il Morellino di Scansano Docg, che ha ottenuto il riconoscimento con la prima denominazione di origine controllata oltre quarant'anni fa, a conferma di un prodotto fortemente identitario e apprezzato in Italia e nel mondo”, ha commentato Rossano Teglielli, Presidente del Consorzio Tutela Morellino di Scansano. 

“Uno dei principali obiettivi del Consorzio Montecucco – afferma il Presidente Claudio Tipa – è di far conoscere a un pubblico sempre più numeroso la nostra Denominazione: per questo crediamo che attuare delle sinergie a livello promozionale con gli altri Consorzi della Maremma ci aiuti a promuovere la regione nella sua completezza, pur cercando di mantenere le rispettive identità e tipicità.” La giornata è proseguita anche con una interessante verticale, condotta da brava Adua Villa alla presenza dei tre rappresentanti dei Consorzi, di alcune aziende che hanno rappresentato ciascuna  le proprie caratteristiche di vitigni e territorio. 


(La verticale)

CONSORZIO TUTELA VINI DELLA DOC MAREMMA TOSCANA
Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana nasce nel 2014 dopo il conferimento della stessa Doc con l’obiettivo di promuovere la qualità dei suoi vini e garantire il rispetto delle norme di produzione previste dal disciplinare, dedicandosi, inoltre, alla tutela del marchio e all’assistenza ai soci sulle normative che regolano il settore. Oggi il Consorzio conta 315 aziende associate che vinificano le proprie uve e imbottigliano i propri vini – per un totale di quasi 6 milioni di bottiglie prodotte all’anno. Il Consorzio opera nell’intera provincia di Grosseto, una vasta area nel sud della Toscana che si estende dalle pendici del Monte Amiata e raggiunge la costa maremmana e l’Argentario fino all’isola del Giglio. Ai vitigni autoctoni – Ciliegiolo, Canaiolo nero, Alicante, Sangiovese, Pugnitello, Aleatico, Vermentino, Trebbiano, Ansonica, Malvasia, Grechetto –, si sono affiancate varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Merlot, Syrah, Viognier, Sauvignon, Chardonnay e Petit Verdot. Lo scopo della Doc Maremma Toscana è oggi quello di affascinare e stupire gli amanti del bello e del buono di tutto il mondo, valorizzando le diversità di questo sorprendente territorio e ampliando gli orizzonti del gusto toscano attraverso la varietà e la qualità dei suoi vini.

LA DENOMINAZIONE E IL CONSORZIO TUTELA MORELLINO DI SCANSANO
Riconosciuto denominazione di origine controllata nel 1978, il Morellino di Scansano ha da poco festeggiato i suoi primi 40 anni. In questo periodo molto è stato fatto per la sua valorizzazione, in virtù delle sue qualità intrinseche e della crescente rinomanza internazionale, tanto da ottenere nel 2006 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, a partire dalla vendemmia 2007. Attivo in questa opera di promozione e tutela il Consorzio Tutela Morellino di Scansano, nato nel 1992 per volontà di un piccolo gruppo di produttori. Nel corso degli anni il Consorzio è andato man mano ampliando il comparto associativo, fino ad accogliere più di 200 soci, oltre 90 dei quali con almeno una propria etichetta di Morellino di Scansano sul mercato.

CONSORZIO TUTELA VINI MONTECUCCO
Il Consorzio di Tutela Vini Montecucco oggi conta 68 aziende produttrici, raggruppa oltre 750 ettari di vigneto e una produzione complessiva di 1,8 milioni l’anno. La denominazione, Doc e Docg, si estende su sette comuni del territorio dell’Amiata (Arcidosso, Campagnatico, Castel del Piano, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccalbegna e Seggiano), in provincia di Grosseto, e conta il 70% circa di produzione biologica. L’intera filiera, dalla produzione delle uve all’imbottigliamento, è sottoposta a un accurato sistema di tracciabilità, che permette al Consorzio di verificare in ogni momento la provenienza delle bottiglie acquistate, oltre ad un controllo sul prodotto confezionato già presente nei canali di vendita.

Marco Sciarrini