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La degustazione

Mourad Ouada, dal calcio alle vigne: “Ho capito l’importanza del gioco di squadra”

26 Novembre 2020
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di Marco Sciarrini

Interessante degustazione presso la sede della Fondazione Italiana Sommelier, al Rome Cavalieri A. Waldorf Astoria Hotel, dei vini della scuderia vinicola di Mourad Ouada, enologo dalla triplice anima italo-franco-algerina.

Ouada ha consolidato negli anni la sua professionalità, seguendo le più importanti aziende italiane e straniere, creando vini dalla forte personalità, che rispecchiano le caratteristiche intrinseche del territorio di provenienza. L’incontro con l’Italia avviene per un’altra sua passione il calcio. Infatti a 23 anni arriva in Italia chiamato dalla Viterbese calcio società che milita in serie C, a Viterbo inizia la sua passione per la terra ed in poco tempo si iscrive alla facoltà di enologia. Finiti gli studi il suo primo pensiero era quello di rimanere nell’ambito universitario, ma caso volle che nel suo percorso universitario incontra Riccardo Cotarella che era alla ricerca di un collaboratore. Da allora e per ben 16 anni Mourad Ouada si è legato all’azienda Falesco. Nel 2015, grazie anche alla grande esperienza maturata, decide di “andare con le proprie gambe”, iniziando a lavorare come consulente per diverse aziende vitivinicole non solo italiane, diventando man mano un punto di riferimento nel settore. Durante la degustazione Mourad ha sottolineato come, grazie all’altra passione, il calcio, per raggiungere certi obiettivi ha usato il “lavoro di squadra”. Si è anche soffermato al tipo di filosofia che attua nel momento che è chiamato come consulente: “Per me è importante capire cosa la proprietà si aspetta da questo tipo di investimento le loro idee, e cosa principale non è la cantina la mia prima visita all’azienda ma in vigna con le persone che si dedicano alla terra con quelli che seguono quotidianamente la vigna”.

La degustazione condotta dalla docente della Fis, Daniela Scrobogna, ha visto cinque diversi Merlot, di diversa provenienza francesi, bulgari e italiani, ed anche 6 etichette italiane, emblemi dei territori d’appartenenza. La prima parte della degustazione è stata alla cieca dove 6 vini, Merolt, si sono poi svelati come Chateau Rollan de By – Chateau Rollan De By – Francia; Chateau Tour Perey – Chateau Tour Perey – Francia; Stallion Classic – Angel’s Estate – Bulgaria; Merlot – Cantina Paolo Nenci – Italia; Terrafina – Rossetti Vini. La degustazione ha messo in rilievo la filosofia di fare vino dell’enologo, un uso del legno non uguale per tutti, ciascuno secondo le caratteristiche del vino e del territorio, per fare in modo che possa esprimere il meglio.

La seconda parte ha visto invece servire nei bicchieri i seguenti vini

Malvasia Igp 2019 Cantina Quadrigato
Malvasia di Candia 100%. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini al naso floreale fiori bianchi ginestra, ma anche fruttato con note di pesca succosa, al palato grande acidità, dovuta anche dall’altezza di allevamento, sapidità salmastra, finale fruttato con sensazioni di albicocca e pesca noce.

Lei Igp 2017- Cantina Albea
Uvaggio di Uva di Troia, Viognier, Maresco (Marruggio). Colore giallo paglierino con nuance dorate, al naso speziato, con sensazioni di idrocarburo come fosse un riesling Alsaziano al palato bella acidità e freschezza con una sapidità prolungata e sensazioni cremose di burro d’arachidi.

Il Monastero Taurasi Docg Riserva 2015- Cantina Historia Antiqua
Aglianico 100%. Al naso profilo ferroso ematico, incenso cenere, china, sensazioni di arancia rossa e prugna, al palato bella sapidità con una vivace acidità in equilibrio con morbidi tannini.

Pentimone Gioia del Colle Doc Primitivo 2015 – Cantina Centovignali
Primitivo in purezza. Colore rosso rubino scuro, al naso note floreali di viola e rosa, sensazioni speziate e fruttate di ciliegia molto matura, al palato il bilanciamento dell’acidità con il tannino tengono a bada la componente alcolica.

Sanmagno Cesanese del Piglio Docg 2016 – Cantina Corte Dei Papi
100% Cesanese d’Affile. Colore rosso rubino concentrato con alcuni riflessi granati, al naso note fruttate di amarena e prugne accompagnata a note balsamiche e speziate alloro, al palato in linea con l’aspetto olfattivo tannino importante, bella sapidità che rimane nel finale che è accompagnata da una nota fruttata di melograno.

Susù Susumaniello Igp Salento 2018– Cantine Risveglio
Susumaniello, Malvasia nera, Negroamaro. Colore rosso rubino con riflessi violacei, al naso ventaglio olfattivo complesso con una esplosione di un note fruttate, granatina frutta macerata amarena, ed anche note vegetali viola geranio e balsamiche con erbe aromatiche, al palato morbidezza dal residuo zuccherino che fronteggia una spiccata tannicità con un attacco morbido su note fruttate fresche di melograno e lampone che conducono ad un finale lungo e persistente.