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L'azienda

Nicosia: “L’Etna è territorio di grandi Metodo Classico. E punterei sul Carricante”

28 Gennaio 2022
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di Federico Latteri

Nicosia, nome storico dell’Etna vitivinicolo, è oggi una delle aziende che sta scommettendo sulla produzione di spumanti Metodo Classico con la ferma convinzione che in questo territorio si possano ottenere risultati molto interessanti.

Graziano Nicosia, che insieme al fratello Francesco affianca papà Carmelo nella conduzione dell’azienda, ci racconta: “Abbiamo iniziato questo percorso perchè eravamo convinti che il territorio permetteva la produzione di spumanti di qualità. Anche il cambio generazionale ci ha dato una mano. Io, sin dall’inizio, promuovevo con grande entusiasmo la produzione di Metodo Classico, cosa che è stata accettata molto bene da mio padre. Siamo partiti con le sperimentazioni, rendendoci conto in breve tempo che il risultato era quello che ci aspettavamo”. Il primo spumante è arrivato con la vendemmia 2011. Prodotto da una base di Carricante in purezza, è stato sboccato nel 2014 e poco dopo immesso in commercio. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti investimenti, nel complesso circa mezzo milione di euro. Il progetto, dopo aver attraversato diversi step, vedrà nel corso del 2022 il completamento di tutta la filiera produttiva in azienda grazie all’arrivo di nuovi macchinari. Oggi Nicosia produce circa 48 mila bottiglie di spumante Metodo Classico (25 mila Carricante, 15 Nerello Mascalese e 8 Rosè), ma l’obiettivo è arrivare a 100 mila in 3-4 anni. Le tre etichette attualmente presenti sul mercato, il Carricante Brut, L’Etna Spumante Brut e l’Etna Spumante Brut Rosè, verranno affiancate nel 2023 da un Etna Spumante con 60 mesi di permanenza sui lieviti, inoltre si stanno sperimentando affinamenti più lunghi (48 e 60 mesi) anche per lo spumante a base di Carricante. Graziano Nicosia, fiducioso sul futuro della spumantistica etnea, spiega: “Oggi sempre più aziende producono spumante sul Vulcano. Bisogna arrivare ad un numero di bottiglie tale da far considerare l’Etna uno tra i territori italiani del Metodo Classico. Ci vogliono più produttori, comunque le basi ci sono tutte e credo che la strada intrapresa sia quella giusta. C’è ancora tanto da fare, ma vedo crescere sia l’entusiasmo che la consapevolezza del potenziale presente qui”. Poi conclude con una sua personale convinzione: “Oggi la spumantizzazione è più sul Nerello, però mi aspetto tantissimo dal Carricante, vitigno che può dare prodotti di grandissima personalità”.

Di seguito gli spumnati Metodo classico da noi degustati con alcune note:

Doc Sicilia Sosta Tre Santi Carricante Brut 2018
Da uve Carricante cento per cento. La spumantizzazione prevede 20 mesi di affinamento in bottiglia sui lieviti. Si presenta di colore giallo paglierino con un perlage diffuso e persistente. Ha un naso intenso di frutta a polpa bianca con la pera in evidenza, sentori agrumati e un tenue tocco di crosta di pane. Il sorso è snello, tagliente, citrino. Sapido e di buona lunghezza il finale.

Doc Etna Spumante Sosta Tre Santi Brut 2017
E’ fatto con Nerello Mascalese vinificato in bianco. Resta sui lieviti in bottiglia per almeno 30 mesi. Di colore giallo paglierino intenso con un perlage fine e continuo, offre profumi di fiori gialli, agrumi e pan brioche. In bocca è vivo, fresco, ma anche giustamente consistente e cremoso. Chiude lungo e piacevolmente agrumato.

Doc Etna Spumante Sosta Tre Santi Rosato Brut 2018
Da uve Nerello Mascalese. Affina circa 20 mesi in bottiglia sui lieviti. Il colore è rosato con riflessi ramati. Il bouquet si caratterizza per sentori di piccoli frutti rossi, una nitida nota floreale e tenui cenni di spezie dolci con la cannella in evidenza. Il palato è giocato tra una certa morbidezza e un’evidente mineralità che dona piacevolezza e facilità di beva.