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Scenari

Papa Francesco a Bologna: mangerà lasagnette al ragù, cotoletta di tacchino e uva

28 Settembre 2017
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di Maria Giulia Franco

“Ho mangiato come un Papa”, un modo di dire per sottolineare la prelibatezza di una pietanza o la qualità di un cibo. 

Chissà se questa affermazione potrà fotografare il pranzo del pontefice domenica prossima a Bologna. Lasagnette al ragù di manzo, cotoletta di tacchino con crema di parmigiano accompagnata da patate alla provenzale, centrotavola di uva e prugne settembrine e torta di riso. E' il menu che Camst e Felsinea Ristorazione prepareranno nella basilica di San Petronio per Francesco, che pranzerà con mille persone in difficoltà, in occasione della sua visita pastorale in Emilia Romagna. Un elenco di cibi “pensato nel rispetto delle diverse tradizioni religiose” per gli ospiti selezionati dalla curia. Le due aziende metteranno in campo 12 cuochi e 20 persone per il servizio; verranno usate stoviglie, spiegano Camst e Felsinea, totalmente biodegradabili che saranno smaltite correttamente, in linea con l'impegno sul tema della sostenibilità ambientale. È stato inoltre siglato un accordo con il Banco alimentare a cui verranno consegnate le eccedenze e i pasti non consumati per evitare lo spreco di cibo. Di solito il Papa preferisce mangiare cibi semplici e sani. Ama la frutta, le verdure e il pollo senza pelle. Anche in sala da pranzo: Bergoglio si siede con chi capita e la sera, se funziona il self service si arma di vassoio e va. La mensa di Santa Marta ha consolidata fama di austerità: cucina continentale, arrosti, minestroni, pasta al forno.

Del resto quando era Cardinale a Buenos Aires, Francesco cucinava i pasti da solo e andava fiero del suo maialino al forno. Poi si è anche messo ai fornelli per gli altri: è successo tra il 1980 e il 1986, quando è stato rettore di Filosofia e Teologia nella Diocesi di San Miguel. “La domenica non c'era la cuoca e preparavo io il pranzo per i miei studenti. Beh, non ho mai ammazzato nessuno col mio cibo”, ha scherzato il Santo Padre, che va matto per il piatto tipico argentino, l'asado (fatto con carne di manzo cotta alla brace), ma preferisce zuppe e verdure. Piatti molto lontani dal tripudio di caviale e champagne che compaiono nello sfarzoso menu del film più amato da Papa Francesco: Il pranzo di Babette. Nel quale a colpirlo è il buon cuore della protagonista che, proprio grazie a un pranzo superlativo, fa superare le discordie che dividevano gli invitati. Il Pontefice, invece, si accontenta di molto meno: “Mi raccomando, non buttate più via l'acqua di cottura della cicoria perché io la bevo volentieri: è buona e fa bene”, ha detto alle cuoche che preparano i pasti alla Domus di Santa Marta.