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Il premio

Premio giornalistico del Roero, riconoscimento a un giornalista di Cronache di Gusto

02 Agosto 2021
Attestato Attestato

Il vino è sicuramente il prodotto trainante per fare conoscere il territorio.

Però, se insieme al vino ci mettiamo anche i prodotti agroalimentari, i ristoratori e gli operatori turistici, potrebbe essere più facile fare emergere l’identità del territorio e, quindi, fare conoscere tutto il bello che possono offrire le terre del Roero, disse Giovanni Negro ai colleghi viticoltori che avevano accolto con favore la sua idea di organizzare il Premio giornalistico del Roero. E stiamo parlando di alcuni decenni addietro, quando il turismo del vino era ancora tutto da creare, molti produttori non avevano ancora la consapevolezza che per fare scoprire i vini che producevano, era importante fare parlare del territorio di produzione. Negro, invece, ne era ben consapevole e, per essere sicuro di non bruciare una carta che sarebbe stata sicuramente vincente, coinvolse un giornalista di grande esperienza, Gian Mario Ricciardi, capo della redazione piemontese della Rai. Una coppia che sostenuta dagli ottimi produttori di vini, di miele, di formaggi, di salumi e dai ristoratori e operatori turistici del territorio, riesce a portare in giro per il mondo la vera immagine del Roero, una terra unica capace di assicurare esperienze indimenticabili. Tant’è vero che Ricciardi confida l’idea dell’Associazione del Premio giornalistico del Roero, di voler coinvolgere qualche tour operator per pensare ad un pacchetto dove ci sia tutto quello che offre questa terra che il magazine americano Forbes ritiene uno dei posti incantati ancora tutto da scoprire.

D’altronde la “creatura” pensata da Giovanni Negro negli anni ’80 ha dato i risultati che questo visionario viticoltore immaginava. Risultati suffragati dai numeri, come quelli della XXXIII edizione del Premio giornalistico del Roero, visto che la giuria presieduta da Gian Mario Ricciardi ha raccolto quasi 250 articoli per selezionare gli otto giornalisti che sono stati premiati a Sommariva del Bosco, centro ritenuto “porta del Roero”, ma anche il “paese delle fiabe” per le suggestioni ed emozioni che assicura ai turisti, nel corso della serata che si è svolta di fronte al Municipio, in uno scenario davvero molto bello. I giornalisti premiati sono Gabriele Russo di Rai Piemonte, Walter Manzoni de La Stampa, Simona De Cero del Corriere della Sera, Francesco D’Agostino del magazine Cucina e Vini, Alessandro Franceschini e Andrea Li Calzi di Lavinium, Michele Pizzillo di Cronache di Gusto, Tommy Mullean di Forbes e la bloggher Nadia Toppino. E, con Giovanni Negro che gioiva nel vedere che il Roero è ormai presente sui grandi giornali di tutto il mondo per i suoi vini, per i prodotti agricoli, per le bellezze ambientali. Tant’è vero che a chiamare – e, ad interrogare i giornalisti premiati – c’era Beppe Rovera che con il suo programma televisivo Ambiente Italia, è stato fra i primi giornalisti a parlare di ambiente, di sostenibilità, di biologico. Così Russo ha riparlato del suo articolo sul miele del Roero; Manzoni che ha raccontato la storica battaglia di Ceresole; De Cero che è rimasta folgorata da un cibo nuovo come le tinche delle terre rosse; D’Agostino autore di uno straordinario reportage focalizzato sulle strade e le colline che hanno fatto grande il Roero; il nostro Michele Pizzillo per come ha svelato i segreti di una terra “multitasking” che va dal vino alla bagnacauda, passando attraverso tutti i percorsi di una terra originale; Mullean che ha fatto conoscere questo angolo di Piemonte agli americani; Li Calzi per aver fatto conoscere chi lavora per la valorizzazione del vino Roero e Toppino che ha un ottino seguito fra i lettori di lingua inglese.

E, a fine serata, gli organizzatori hanno potuto dire che “la tappa di Sommariva del Bosco è stata l’occasione per far emergere il meglio di una terra che ottiene sempre più riconoscimenti a tutti i livelli. È una delle prime grandi carte che il Roero gioca per avviare la rinascita dopo la devastante pandemia”. Tanto da parlare di cena “di rinascita” – quella che è seguita dopo la premiazione – dopo un anno e mezzo d’angoscia e difficoltà. Aspetto, questo, sottolineato anche da sindaci dei centri del Roero che hanno partecipato alla manifestazione e da diversi rappresentanti delle istituzioni pubbliche.

C.d.G.