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Scenari

Rapporto Agrinsieme – Nomisma: l’agroalimentare italiano tiene grazie all’estero e al successo del cibo bio e gluten free

18 Novembre 2014
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Tiene il settore agroalimentare. 

Agrinsieme-Nomisma hanno presentato il rapporto sul comparto al convegno Campo Libero Fino in Fondo che si è tenuto questa mattina ad Alessandria alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, il Ministro dell'Economia Piero Padoan, il Ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.

Nonostate la crisi, le aziende agricole resistono. Tra il 2007 e il 2013, c'è stata una crescita del valore aggiunto del 6% (a prezzi correnti) contro la flessione, rispettivamente, del 18% e dell'11% registrata nello stesso periodo dal comparto manifatturiero e delle costruzioni. “Questo non vuole dire – si spiega nella ricerca – che l'agroalimentare non abbia sofferto la crisi: dal 2007 al 2013 i consumi alimentari si sono ridotti, a valori costanti, del 14%, coinvolgendo tutte le categorie merceologiche (cali pesanti anche per pane e cereali, -16% e carne, -14%) mentre sono risultati in controtendenza segmenti specifici di consumo come il cibo bio e gluten free”.

Nell'ultimo triennio gli italiani hanno risparmiato quasi 5 miliardi di euro sulla spesa alimentare,  sottolineano Nomisma e Agrinsieme, tramite un radicale cambiamento delle abitudini d'acquisto e quindi un crescente ricorso agli acquisti di prodotti in promozione e una maggiore propensione agli acquisti nel discount. Fortunatamente la domanda alimentare cresce all'estero, grazie soprattutto alla spinta delle economie emergenti (Brics e altri) e nel prossimo decennio, per esempio, si prevede un raddoppio dei consumi alimentari cinesi, a fronte di una prospettiva di crescita del 10% per l'Italia