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L'iniziativa

Reggia di Caserta, accordo da 1 milione di euro con il consorzio Mozzarella di Bufala Dop

02 Luglio 2016
Tavola_rotonda Tavola_rotonda

Il consorzio si impegna a versare un canone annuo da 80 mila euro per 12 anni e a ristrutturare alcune sale prestigiosissime


(Antonio Limone, Giuseppe Liberatore, Paolo De Castro, Domenico Raimondo, Mauro Felicori, Pier Maria Saccani)

di Fabiola Pulieri

Far rivivere i musei, sostenere la cultura, la crescita dell'agroalimentare e dare una mano alla Stato affinché i beni culturali italiani siano riportati ai loro dovuti splendori.

Alla Reggia di Caserta sarà possibile grazie al Consorzio della Mozzarella di Bufala Dop che ieri ha reso pubblico un accordo firmato tra il direttore della Reggia Mauro Felicori e il direttore generale del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop Pier Maria Saccani. I punti principali dell'intesa, prevedono la concessione in affitto al Consorzio per 12 anni, ad un canone annuo di 80 mila euro, della Sala delle Cavallerizze, una struttura ubicata nel complesso vanvitelliano, usata un tempo dai Borboni come scuderie, rimesse per carrozze e magazzini, oggetto di un restauro costato oltre cinque milioni di euro negli anni scorsi, per ospitare nel 2012 la mostra di Riccardo Dalisi, e poi rimasta abbandonata. Il Consorzio oltre alla Sala delle Cavallerizze provvederà a ripristinare i sistemi e le condizioni di sicurezza del Teatro di Corte della Reggia che dall'autunno, finalmente, sarà riaperto al pubblico per le visite guidate. In totale il Consorzio investirà, tra affitto e interventi, una cifra superiore al milione di euro. Alle opere di riqualificazione delle Cavallerizze parteciperà anche un'azienda svizzera che si occuperà di rendere impermeabile la struttura all'umidità, che in questi anni di incuria ha prodotto  ingenti danni.


(Giuseppe Liberatore, Paolo De Castro e Domenico Raimondo)

Dice Felicori: “La scelta fatta inizialmente è stata quella di puntare sul territorio, cioè di pensare la rinascita della Reggia insieme alla narrazione del territorio, con l'aiuto dei beni culturali. Poi si è deciso di raccontare la Reggia insieme ad un territorio con una tradizione e una cultura legata alla  produzione agricola. In questa chiave l'accordo con il Consorzio è un'altra scommessa vinta sulla strada del rilancio”.
Per il Direttore del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana, Pier Maria Saccani “il Consorzio investirà sul territorio in chiave moderna, sviluppando le attività di ricerca e utilizzando il beneficio di essere all'interno della Reggia, nella splendida Sala delle Cavallerizze. Nella Reggia di Caserta entrano circa mezzo milione di persone l'anno, moltissimi bambini e moltissimi stranieri, motivi che rendono il lavoro del Consorzio molto interessante e formativo”.


(Mauro Felicori, Pier Maria Saccani e Luca Bianchi)

Entusiasta l'europarlamentare Paolo De Castro secondo cui “questa è una operazione che in prospettiva di internazionalizzazione, cioè in termini di italian sounding, aiuterà il consumatore a capire che quando acquista il prodotto acquista la storia e la narrazione dello stesso. La sfida di oggi è: saremo capaci di attuare questa unione con i migliori risultati e i migliori auspici? Io mi auguro che ci sia un gioco di squadra di tutta la Campania e in particolare della città di Caserta. Qui è in gioco l'immagine straordinaria dei nostri beni culturali e del nostro intero territorio”.
Alla Reggia erano presenti il Commissario dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno Antonio Limone e il presidente dell'Aicig (Associazione dei Consorzi di Indicazioni geografiche) Giuseppe Liberatore.


(Pier Maria Saccani)

Proprio Antonio Limone ha affermato che è importante e necessario per il bene di questo territorio “eliminare dal nostro lessico la parola terra dei fuochi, perché noi abbiamo dovuto combattere tanto per far capire che il nostro è un territorio ricco di biodiversità, la più grande del mondo. La nostra terra non è avvelenata e non avvelena o almeno non può essere sempre considerata solo in questi termini. Oggi la Mozzarella di bufala è tracciata, quelle che erano le criticità del sistema sono state debellate ed è giusto che si ritrovi la giusta fiducia nel territorio e nei suoi prodotti. Tutte queste operazioni di rilancio vanno viste come uno sforzo che tende ad un obiettivo comune: il rilancio del nostro territorio e dei nostri prodotti. Promuovere grandi prodotti all'interno di grandi opere che ci identificano”.



(Giuseppe Liberatore)

Per Giuseppe Liberatore che ha tenuto il discorso di chiusura della tavola rotonda “tantissimi sono i prodotti a denominazione che sono il vanto di questa Regione. Quale miglior connubio se non quello di questi due patrimoni che vanno salvaguardati e tutelati allo stesso modo? È un connubio naturale, un matrimonio ovvio. Milioni di turisti vengono in Italia per la cultura e per il cibo di qualità e noi dobbiamo veicolare i nostri punti di forza che sono il nostro valore aggiunto e farli diventare una miniera a cui attingere, da tutelare e salvaguardare”.


(Luca Bianchi)

Ha coordinato il dibattito il Capo Dipartimento del Mipaaf Luca Bianchi il quale ha tenuto a precisare che il Mipaf si è posto l'obiettivo di raggiungere 50 milioni di esportazione dell'agroalimentare e si sta procedendo in questo senso verso una coerenza con gli obiettivi che da due anni si perseguono. Infine il sottosegretario al Mibact, Antimo Cesaro, ha aggiunto: “Ci auguriamo che questo sia un progetto pilota che faccia da apripista per una sinergia tra pubblico e privato verso una cooperazione costruttiva. Lo Stato non ce la fa a sostenere da solo la grande bellezza e il grande patrimonio dell'Italia pertanto tutti dobbiamo in parte farcene carico. E non vedo perché non si possa pensare di allestire anche uno spazio adeguato, di vendita dei nostri prodotti tipici locali, per far conoscere le eccellenze del territorio, all'interno di una realtà culturale come la Reggia. Noi abbiamo il dovere di dire al resto del mondo che esiste una terra fatta di lavoro che nulla ha a che fare con i racconti negativi che se ne fanno abitualmente”.