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Il caso

Repubblica per le strade delle Langhe. “Frane, buche e smottamenti, un vero disastro”

25 Maggio 2015
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Le strade delle Langhe sono un disastro. E visitare i territori storici del Roero, del Barbaresco e del Barolo, per i turisti è una vera impresa.

Lo documenta per Repubblica il fotoreporter Bruno Murialdo che compie il viaggio del “Barolo Express”, l’esperienza per i visitatori dell’Expo che, a bordo del pullman decidono di partire alla scoperta delle Langhe. Ma, imboccata la superstrada che da Alba va verso Grinzane, le condizioni dell’asfalto sono davvero disastrosi: buche e frane da far rabbrividire.
Maurizio Marello, sindaco di Alba: “Dobbiamo fare i conti con due problemi: la ormai cronica mancanza di manutenzione ordinaria da parte della Provincia e le intense precipitazioni di due mesi fa che hanno creato frane e smottamenti un po' ovunque – dice il primo cittadino a Repubblica -. Ma serve uno sforzo da parte di tutti di fronte a un quadro così allarmante. C'è in gioco la reputazione e anche la sicurezza”.

La pensa così anche Paolo Damilano, contitolare di una delle case vinicole più note di Barolo, che da presidente di Film commission si è impegnato per valorizzare nel mondo del cinema le colline raccontate da Pavese e Fenoglio: “Ci facciamo anche brutta figura: è un po' come quando entri in una casa e vedi il pavimento sporco. L'impressione che ti resta non è delle migliori anche se magari l'arredamento è da favola. Lo stesso accade qui. E' inconcepibile: non servono strategie particolari. Piuttosto diano le competenze e i fondi ai Comuni, così supereremo questo disinteresse generale “.
E le strade delle Langhe sono davvero in pessime condizioni. Alle porte di Gallo Grinzane, racconta Murialdo, un cartello involontariamente ironico annuncia “Buche in formazione” mentre l'asfalto ha già ceduto in più punti. E salendo verso le colline il quadro non migliora. Barolo è tutta un rattoppo e appena fuori, in direzione di Monforte, va anche peggio. A due chilometri dall'abitato c'è un tratto di sterrato: l'acqua si è portata via il catrame. Una curva più sopra, un altro cedimento. E poco prima del bivio per Monchiero e Monforte ecco un altro restringimento. Ma non va meglio se si imbocca la strada per la Morra o se dalla fondovalle Tanaro si cerca di salire verso Novello. O, ancora, da Castiglione Falletto si sale a Serralunga o a Perno, o a Diano d'Alba. Sembra una via crucis. Che tocca quasi l'intero patrimonio dell'Unesco. E che le piogge degli ultimi giorni hanno aggravato mentre nulla si muove.

Una soluzione tampone o una “seconda chance” come la definisce Marco Botto, presidente del Calso, il consorzio che gestisce il servizio idrico in 23 comuni delle Langhe occidentali, potrebbe arrivare dai fondi dell'Ato, l'autorità d'ambito. “Noi abbiamo chiesto di poter attingere al tesoretto che matura anno dopo anno grazie alla quota trattenuta su ogni bolletta dell'acqua per ripristinare gli acquedotti danneggiati dalle frane. Si potrebbe fare lo stesso per le strade, almeno per le zone montane e collinari. Serve solo un atto politico. A disposizione ci sono 6-7 milioni che in tempi di risorse scarse tra gli enti pubblici potrebbero far comodo. E soprattutto si potrebbero avere presto” spiega Botto, che in passato è stato anche assessore ai lavori pubblici della Provincia di Cuneo.
Quel che conta tra albergatori e amministratori, viticoltori e commercianti è che si faccia qualcosa. In tempi rapidi. “I turisti sono già qui”, come ricorda il sindaco Marello.

C.d.G.