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Riconoscimento del patrimonio olivicolo tra i Paesaggi rurali storici, l’Anco spinge per l’ok

25 Febbraio 2016
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L'associazione Nazionale Città dell'Olio ieri ha rinnovato la Giunta e presentato il programma. Tra gli obiettivi quello di ottenere il via libera per questo passo importante: in attesa, ci sono 12 regioni italiane


(La nuova giunta dell'associazione nazionale Città dell''olio con il vice ministro Andrea Olivero) 

di Fabiola Pulieri

Presso la Sala Cavour del Ministero per le Politiche Agricole, si è svolta la presentazione della nuova Giunta dell'Anco, Associazione Nazionale Città dell'Olio, alla presenza della stampa e di illustri rappresentanti del Governo e del Parlamento. E' stata l'occasione per presentare le prossime sfide associative nella promozione della cultura olivicola tra identità territoriale e sostenibilità ambientale.

Erano presenti all'incontro oltre ai rappresentanti delle Città dell'Olio, Franco Panizza, Luigi Dallai e Colomba Mongiello e il Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero.
Il primo a prendere la parola è stato il presidente dell'Anco Enrico Lupi il quale ha presentato il programma della nuova giunta ed ha sottolineato che è necessario in questo 2016 puntare e raggiungere tre obiettivi fondamentali: al primo posto il riconoscimento giuridico e legislativo delle città dell'olio. L'associazione vanta un'attività che dura ormai da 21 anni con un numero sempre crescente di soci, che attualmente sono 337 e che ingloba anche soci pubblici (Parchi, Gal ecc) e una partecipazione di centinaia di migliaia di cittadini mossi dalla volontà comune di innalzare il livello di qualità del prodotto e il livello del paesaggio nonché della alimentazione con la dieta mediterranea. Appare a questo punto necessario che questi valori trovino una collocazione e un riconoscimento. “Non vogliamo soldi o stanziamenti di risorse economiche, ma un riconoscimento legislativo” – dice Lupi.

Secondo focus è da riservare al Girolio d'Italia del 2016 mezzo con il quale, territorio per territorio, si può realmente accedere alla vetrina delle eccellenze dell'olio. “L'anno scorso abbiamo firmato la carta di Milano e dedicato l'edizione del tour dell'extravergine ai temi dell'Esposizione universale. Quest'anno il tema è la dieta mediterranea, per diffonderne e valorizzarne la conoscenza” – afferma Lupi –  “l'olio extravergine è l'alimento alla base di questo stile di vita, è l'elemento di cultura, salute, ma soprattutto grande occasione di marketing per i nostri prodotti di eccellenza”. L'obiettivo è una condivisione ampia con il Ministero dell'Agricoltura e con tutti coloro che sul tema si impegnano e si sono impegnati in passato per portare avanti un'opera univoca a livello nazionale con l'intenzione di futuri sbarchi internazionali.

Il terzo obiettivo da raggiungere nel 2016, secondo Lupi, alla guida della nuova giunta, è ottenere un riconoscimento del patrimonio olivicolo tra i Paesaggi Rurali Storici accreditati dal Mipaaf. “C'è un'Italia che non rinuncia ad avere una propria identità culturale e storica e un convincimento che su questi temi si deve costruire un futuro. Le materie prime dell'agricoltura sono fondamentali per i beni e i bisogni primari e a questi valori non si può rinunciare, anzi bisogna condividerli” così conclude Lupi.


(Luigi Dallai)

Si sono candidate ad ottenere questo riconoscimento, su istanza dell'Associazione Città dell'Olio, già dodici Regioni (Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria) ciascuna con la propria rosa di candidature in attesa di essere selezionate dall'Osservatorio Nazionale del Paesaggio per procedere nel cammino di riconoscimento.
La presentazione ha visto l'intervento anche di Luigi Dallai secondo il quale “la tutela del nostro territorio e delle nostre produzioni si fa con l'investimento e con la ricerca, così come sono da studiare i cambiamenti climatici e il Governo si è mostrato sensibile a questi argomenti”. La ricerca, l'innovazione e la tecnologia possono garantire i miglioramenti dell'olio. Quali siano le tutele da attuare è tutto da vedere, anche perché sia l'alterazione dei prodotti sia la cura sono ancora da studiare in modo più approfondito visto che fino ad ora non sono stati presi troppo sul serio. La diffusione degli agenti parassitari, l'espansione dei mercati e gli aspetti legati alla tutela delle coltivazioni sono altri argomenti da portare al vaglio del Governo che, secondo Dallai, deve prendersi l'impegno di investire sulla  tracciabilità certa, la ricerca e le metodologie, facendo qualche sforzo in più. “E' fondamentale che le nostre colture siano tutelate per non incorrere in nuove epidemie come è accaduto nel caso della Xylella” conclude Dallai.

Sul riconoscimento giuridico delle Città dell'Olio, ma anche su tutti gli altri temi toccati durante la presentazione, ha voluto esprimere il proprio sostegno e l'impegno a farsi portavoce delle istanze di Anco in sede parlamentare, Colomba Mongiello, membro della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, la quale ha dichiarato di essere a completa disposizione per “lavorare in prima persona al fine di riuscire a dare un riconoscimento a questo strumento giuridico ma soprattutto al lavoro che molte città svolgono per la tutela del prodotto, del paesaggio, della sostenibilità, della cultura e della quotidianità. Finora abbiamo investito molto sulla filiera olivicola ma possiamo fare ancora tanto altro per questo settore rappresentativo di una cultura che fa parte della nostra storia da quasi 3000 anni”. L'ulivo è la pianta che più rappresenta il territorio italiano e la dieta mediterranea è già stata parte delle proposte fatte ad Expo. Secondo la Mongiello “è importante proseguire il cammino iniziato a Milano, perché la dieta mediterranea è uno stile di vita, non è solo mangiare e stare a tavola, ma anche riscoprire il territorio, la sostenibilità ambientale e la cultura per il nostro patrimonio agroalimentare” prosegue “le città del vino sono già una realtà e le città dell'olio lo sono ancora di più perché l'olio è il cuore della dieta mediterranea. Purtroppo produciamo la metà di quello che consumiamo, siamo costretti ad importare e il tema ora è: come produrre di più, meglio e come poter commercializzare rispettando le nostre cultivar e il nostro patrimonio genetico”. Produzione, territorio, tracciabilità e sostenibilità sono quindi, secondo la Mongiello, i temi più immediati da affrontare in Parlamento, cercando di porre un freno agli “agropirati” che minano la nostra credibilità. Sta per partire il Pon (piano olivicolo nazionale) con tutele precise che riguardano anche la ricerca sulle coltivazioni, finalizzata a produrre meglio e a tutelare il paesaggio olivicolo. Per questo progetto tutti hanno svolto un lavoro indirizzato alla buona riuscita dello stesso grazie alla partecipazione dell'intera filiera: produttori, frantoiani e commercianti di olio oltre ai politici ovviamente. “Facciamo capire tutti insieme la differenza qualitativa del nostro prodotto rispetto a quello di chi ci copia” questa la conclusione dell'On. Mongiello.


(Colomba Mongiello)

Anche Franco Panizza, Segretario IX Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare, intervenuto dopo la collega del Pd, ha esternato due riflessioni: la prima sulla Xylella che afferma essere stato il primo e più importante problema di cui si è  occupata la Commissione fino ad oggi. Si è detto favorevole al riconoscimento giuridico perché dà una mano allo sviluppo delle singole diversità del territorio facendo leva anche sul “turismo delle emozioni e della cultura millenaria che noi possediamo”.
La seconda riflessione è stata sul fatto che “l'agricoltura deve avere un'importanza economica come settore portante di questo paese, ma è fondamentale la qualità e l'affidabilità. L'intero settore si deve semplificare drasticamente però perché lacci e lacciuoli portano costi e difficoltà da superare. Sia per il turismo che per chi vive il posto è importante che tutto sia semplificato”.


(Enrico Lupi e Andrea Olivero)

A concludere l'incontro il Vice Ministro Andrea Olivero, che ha espresso il proprio plauso “alle iniziative dell’Associazione Città dell’Olio che, in modo lungimirante, opera da oltre venti anni per connettere il prodotto ed il territorio e crearne un’unica identità. Bellezza e riconoscibilità del paesaggio sono misure fondamentali per la promozione dell’agricoltura italiana. Lo stesso riconoscimento della Dieta Mediterranea va in questa direzione e ci consente di raggiungere risultati importanti per tutta la filiera, dalla tracciabilità del prodotto all’informazione e tutela del consumatore. Questo è il punto di forza di una promozione efficace e strategica che, con il sostegno di provvedimenti legislativi mirati, è in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi nell’ottica di una crescita della coltura e della cultura olivicola. Occorre prendere atto delle istanze che emergono dal territorio e da questa assemblea, continuando ad operare insieme, in ambito istituzionale, ma anche educativo e sociale, per il rafforzamento di un settore strategico come quello olivicolo” continua il Vice Ministro “dopo un anno drammatico abbiamo finalmente invertito la rotta con un dato di produzione (Ismea) che evidenzia un incremento del 70% e che è un dato omogeneo molto interessante e questo è un anno importante per la realizzazione di alcuni provvedimenti del Governo da attuare con istanze comuni e tavoli di discussione produttivi. Ovviamente diventa di fondamentale importanza la partenza dei PSR con la stretta connessione tra settore produttivo e territorio”.