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Il caso

Ristoratori a Palermo: caccia a chi evade il fisco con i matrimoni

29 Settembre 2011
banchetto banchetto

Giro di vite sul grande business sommerso dei servizi per i matrimoni. Nel mirino della direzione provinciale di Palermo dell’Agenzia delle entrate sono finiti ristoratori, titolari di sale banchetti, proprietari di ville storiche affittate per i rinfreschi nuziali e fornitori di catering.

Alle giovani coppie che si sono sposate dal 2006 a oggi, infatti, sono già state recapitate centinaia di questionari, in cui l’Agenzia delle entrate chiede tutto in maniera dettagliata sull’organizzazione del matrimonio, sulle spese effettuate e sul rilascio di fattura o ricevuta fiscale. Un modo per stanare evasori e servizi resi in nero. Le domande che molte coppie si sono viste recapitare nella buca delle lettere abbracciano tutti gli aspetti economici di una cerimonia di nozze e relativo rinfresco, compresi addobbi floreali, servizi fotografici e noleggio auto. “Avete intrattenuto i vostri ospiti in un ristorante, in una sala o in una villa in affitto? Avete usufruito di un servizio catering? E di un servizio di un fotografo? E di servizi di ripresa video e montaggio film? Avete acquistato confetti e bomboniere? Avete usufruito dei servizi di un fioraio? Avete noleggiato un’auto da cerimonia? La sposa ha usufruito dei servizi di un estetista?”. Di ogni servizio ottenuto bisogna indicare i dati identificativi della società, del commerciante o artigiano, il costo della prestazione e l’eventuale rilascio della ricevuta o fattura.
Una radiografia del business matrimoniale che non mancherà di regalare sorprese, visto che nelle province in cui negli anni sono state avviate indagini simili(attraverso l’Agenzie delle entrate o la Guardia di finanza) sono stati tirati fuori giri d’affari di migliaia e migliaia di euro mai dichiarati. Il cittadino ha l’obbligo di collaborare, pena una sanzione pecuniaria. Ma le coppie che dichiarano di non aver richiesto fatture o ricevute non rischiano nulla. Dunque, gli sposi interpellati possono fare il loro dovere “fiscale” senza paura.