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L'evento

Sandrigo, la festa del Baccalà alla vicentina. La Confraternita pubblica la ricetta originale

04 Settembre 2015
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Da venerdì 18 a lunedì 28 settembre torna nelle piazze di Sandrigo la Festa del Baccalà alla Vicentina. Due fine settimana dedicati al tradizionale piatto, di cui si prepareranno almeno 80 quintali per 40 mila persone attese.

Molte le novità di questa edizione: si comincia con l'elezione della Sandrina, la madrina ufficiale della Festa, che verrà nominata per la prima volta durante il Gran Galà del Baccalà di martedì 15 settembre. Domenica 20, in collaborazione con Ais Veneto, a Villa Sesso Schiavo è prevista la prima edizione di Bacco e Baccalà: un banco d'assaggio con più di 100 etichette abbinate al Baccalà alla Vicentina. Completamente rinnovata anche la cerimonia di investitura dei nuovi Cavalieri del Baccalà di domenica 27 settembre, quando sarà rappresentata per la prima volta la pièce Il signore del Baccalà su testo originale di Stefano Karadjov, tratto da “Alla larga da Venezia” di Franco Giliberto e Giuliano Piovan. È prevista anche la presenza del ministro norvegese della Pesca Elisabeth Aspaker.

Come accade ogni due anni, l'edizione 2015 sarà accompagnata dalle Giornate Italo-Norvegesi, momento durante il quale una delegazione dell'isola di Røst, nell'arcipelago delle isole Lofoten, verrà a fare visita ai gemelli di Sandrigo. Pescatori e commercianti di stoccafisso, ma anche semplici abitanti dell'isola dove si pesca il merluzzo più pregiato, verranno a conoscere come il pesce dei loro mari diventa il piatto portabandiera di un'intera provincia.
Da venerdì 18 a domenica 20 e poi da giovedì 24 a lunedì 28 saranno attivi gli stand gastronomici nei quali si potrà gustare il classico Baccalà alla Vicentina con polenta oppure piatti a base di Baccalà, come i Bigoli al Torcio di Limena con il Baccalà, gli Gnocchi di Posina al Baccalà ed il Risotto al Baccalà. Novità di quest'anno la degustazione di crostini con il baccalà mantecato, fish and chips per i più piccoli e la disponibilità di piatti gluten free.
 
Grande protagonista della festa, sarà la Confraternita del Bacalà. Viene fondata nel 1987 a Sandrigo (Vicenza) su iniziativa dell’avvocato Michele Benetazzo per difendere la buona cucina locale. In questi anni la confraternita ha sollecitato lo studio e l’indagine per stabilire una ricetta codificata, ha coinvolto esperti per creare gli opportuni abbinamenti circa il vino o gli altri prodotti tipici più idonei ad accompagnare il piatto, ha instaurato rapporti con altre Confraternite italiane e promosso le “Giornate Italo-Norvegesi” a Sandrigo.
Il Baccalà alla Vicentina è riconosciuto fra i cinque alimenti della tradizione italiana nel circuito EuroFIR, finanziato dall’Unione Europea nel 2009.

Ed ecco la ricetta originale del Baccalà alla Vicentina regalata dalla confraternita

Ingredienti per 12 persone:

  • 1 kg di stoccafisso secco
  • 250 gr. di cipolle
  • ½ litro di olio d’oliva non fruttato
  • 3 – 4 sarde sotto sale
  • ½ litro di latte fresco
  • poca farina
  • 50 gr. di grana grattuggiato
  • un ciuffo di prezzemolo
  • sale e pepe

Preparazione:
Ammollare lo stoccafisso, già ben battuto, in acqua fredda, cambiandola ogni 4 ore, per 2-3 giorni. Levare parte della pelle.
Aprire il pesce per il lungo, togliere la lisca e tutte le spine. Tagliarlo a pezzi quadrati possibilmente uguali. Affettare finemente le cipolle; rosolare in un tegamino con un bicchiere d’olio, aggiungere le sarde dissalate, diliscate e tagliate a pezzetti; per ultimo, a fuoco spento, unire il prezzemolo tritato.
Infarinare i vari pezzi di stoccafisso, irrorarli con il soffritto preparato, poi disporli uno accanto all’altro, in un tegame di cotto o di alluminio, oppure in una pirofila (sul cui fondo si sarà versata, prima, qualche cucchiaiata di soffritto); ricoprire il pesce con il resto del soffritto, aggiungendo anche il latte, il grana, il sale e il pepe. Unire l’olio fino a ricoprire tutti i pezzi, livellandoli. Cuocere a fuoco molto dolce per 4 ore e mezza circa, muovendo di tanto in tanto il recipiente senza mai mescolare.
In termine vicentino questa fase di cottura si chiama “pipare”. Solamente l’esperienza saprà definire l’esatta cottura dello stoccafisso che, da esemplare a esemplare, può differire, di consistenza. Servire ben caldo con polenta in fetta: il “Baccalà alla vicentina” è ottimo anche dopo un riposo di 12 – 14 ore.
C.d.G.