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Scenari

Sentenza storica del Tar del Lazio, Italia libera dal mais ogm

24 Aprile 2014
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Vietata la semina di mais ogm.

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso contro il decreto interministeriale che vieta su tutto il territorio nazionale la semina di mais Mon810. “Una sentenza storica, una grande vittoria per l'agricoltura italiana di qualità”, ha commentato Legambiente. 

L'agricoltura italiana resta dunque libera dagli Ogm come ha il 76% degli italiani, afferma Coldiretti nel precisare che il risultato è dovuto alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori. “Gli Ogm in agricoltura, precisa la Coldiretti, non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma perseguono un modello di sviluppo alleato dell'omologazione e nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy”. Nel 2013,  sono solo 5 i Paesi su 28 a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con 148 mila ettari di mais transgenico MON810, quasi tutti in Spagna (136.962 ettari).

“Giusta la sentenza con cui il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso, francamente pretestuoso, di Fidenato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais geneticamente modificato Mon810 in Italia” osserva il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci spiegando che “con il pronunciamento di oggi si scrive una bella pagina a tutela della nostra agricoltura e del made in Italy di qualità”. “Al di là di motivazioni di ordine ambientale e sanitario, infatti – spiega Realacci – la scelta Ogm è completamente sbagliata per l'Italia. Il futuro della nostra agricoltura non è certo legato agli organismi transgenici, ma alla qualità, al territorio, alle tipicità, alla tracciabilità dei nostri prodotti. L'agricoltura italiana è un settore da guinness, con i suoi 263 prodotti tipici, oltre un milione di ettari condotti con metodo biologico e un export che nel 2013 ha fatto segnare il record di 33 miliardi di euro. Un settore che è cresciuto nel segno della qualità, che da un contributo importante all'attrattività del made in Italy nel mondo e che non può che svilupparsi ulteriormente scegliendo la via dell'eccellenza”. P

''Apprendiamo con soddisfazione il pronunciamento del Tar che conferma nella sostanza le ragioni del decreto promosso dal ministero delle politiche agricole di concerto con i ministeri della Salute e dell'Ambiente in relazione allo stop delle semine Ogm in Italia'', commenta il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina. ''Proseguiamo ora con tenacia la battaglia che stiamo portando avanti anche con altri Paesi in ambito europeo – sottolinea Martina – il nostro obiettivo è dare più autonomia di scelta ai singoli Stati sul tema Ogm. Se non riusciremo a trovare un accordo entro giugno, questo sarà uno dei dossier più importanti del semestre italiano di presidenza dell'Ue. Sono convinto che il modello agricolo italiano debba valorizzare le sue peculiari caratteristiche per rafforzarsi anche sui mercati internazionali''.

Gli Ogm in agricoltura, precisa la Coldiretti, non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma perseguono un modello di sviluppo alleato dell'omologazione e nemico della tipicità, della distintività e del made in Italy. Nel 2013, conclude la Coldiretti nell'Ue sono solo 5 i Paesi su 28 a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con 148 mila ettari di mais transgenico MON810, quasi tutti in Spagna (136.962 ettari).

Tira un sospiro di sollievo anche Slow Food. “Le nostre colture non correranno il rischio di contaminazioni e anche il settore del biologico può tirare un sospiro di sollievo. Ma attenzione, bisogna che il Governo intervenga al più presto perché il decreto in questione, risalente a luglio 2013, per la semina del 2015 non sarà più valido. Ci aspettiamo anche un chiarimento sul tema delle sanzioni per chi dovesse violare il divieto sancito dal decreto in oggetto. Il Governo italiano ha ora una splendida occasione che va oltre i confini della nostra penisola: durante il nostro semestre di presidenza dell’UE deve andare in porto la modifica della direttiva per consentire – senza vincoli e trappole – il libero arbitrio agli stati membri in tema di Ogm”, ha dichiara Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.

Maria Giambruno