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La degustazione

Sparkling Classic Summer a Milano, trionfo di bollicine italiane – I nostri migliori assaggi

08 Giugno 2016
Massimo_Pinetti_e_Andrea_Venegoni Massimo_Pinetti_e_Andrea_Venegoni


(Massimo Pinetti ed Andrea Venegoni)

di Michele Pizzillo

Sembra che sia diventata ormai tradizione per l’Ais di Milano organizzare una maxi degustazione di bollicine classiche appena si affacciano i primi giorni caldi che anticipano l’estate. 

Ed ogni anno, per lo spumante metodo classico, siamo al quarto appuntamento, questa iniziativa offre sempre della grandi novità. D’altronde il parterre di etichette permette di spaziare in quasi tutte le regioni italiane, riservando non poche novità e, spesso, pure delle belle sorprese, visto che a stimolare le pupille gustative degli appassionati di bollicine ci sono prodotti che racchiudono una interessante selezione di vitigni autoctoni come catarratto e fiano, greco e lambrusco, malvasia di Candia e moscato reale di Trani, assieme ai classici chardonnay e pinot nero.


(Chiara Ziliani)

E, quindi, ha ragione uno dei promotori di queste iniziative, Hosam Eldin Abou Eleyoun, delegato Ais di Milano che mentre ammirava la gente che si accalcava nel salone dell’elegante The Westin Palace Hotel, gongola nel sottolineare che la quarta edizione dello “Sparkling Classic Summer”, con la presenza di 84 cantine che hanno presentato 139 spumanti, “è un evento più unico che raro perché gli ospiti hanno la possibilità, visto l’eccezionale e variegato panorama dei produttori presenti, di provare l’emozione di un viaggio attraverso i segreti e le interpretazioni di una delle più prestigiose e antiche metodologie di produzione di vino”.


(Franco Di Filippo)

E’ inutile raccontare il metodo classico. Tanto gli appassionati di bollicine conoscono tutto di questo metodo di produzione dello spumante. Tant’è vero che alla maxi degustazione milanese sommelier, enotecari, ristoratori e semplici appassionati di bollicine sono andati di più alla ricerca di prodotti che ancora non conoscono oppure prodotti in piccole quantità. E, c’è n’erano di questi spumanti, fra le 139 etichette presenti al The Westin Palace tra la “compatta pattuglia” presentata dall’Istituto del Trento doc e le 23 cantine della Lombardia, le 5 piemontesi e le 3 di Marche e Campania, nonché le 2 di Emilia e Sicilia.  

Anche in questa occasione siamo ricorsi ad una nostra personale selezione per sintetizza il senso dello “Sparkling classic summer”.
 
Dubl rosè metodo classico 2013 – Feudi di San Gregorio, Sorbo Serpico (Av)
Questo spumante  ottenuto da uve Aglianico delle terre irpine, ma frutto della collaborazione con un produttore dell’area dello Champagne, Anselme Secosse, è uno dei tre prodotti della linea Dubl nata con l’intento di valorizzare la produzione enologica meridionale, anche attraverso  la proposta di spumante metodo classico ottenuto da uve autoctone. Come in questo caso, Aglianico in purezza per una bollicina dal perlage fine che all’olfatto evidenzia note di fiori e di piccoli frutti rossi; in bocca è un vino sapido con una bella mineralità.
 
Estasi in sinfonia brut 2012 – Franco Di Filippo, Trani (Bt)
E’ il primo spumante metodo classico ottenuto dalla vinificazione di uve di Moscato reale tipico della zona di Trani, in Puglia, dove si produce un eccellente passito: anche in questo caso le uve sono appassite. Uve che questo simpatico e coinvolgente viticoltore, seleziona in due sue vigne di un’estensione di quasi due ettari e mezzo, che gli permettono di produrre qualche migliaio di bottiglie di metodo classico tra brut e pas dosé che dato la sua devozione alla Divina Provvidenza, ha chiamato Estasi in Armonia il pas dosé e Estasi in sinfonia il brut che si presenta di colore giallo dorato con perlage finissimo e persistente, grande struttura e interessante complessità aromatica tra note floreali, di agrumi canditi, frutta gialla  e mandorla per chiudere un eccellente brindisi.

  
(Silenzi di terra)

Franciacorta Docg satén – Silenzi di Terra, Boffalara sul Ticino (Mi)
E’ uno spumante metodo classico che condensa tutte le migliori tradizioni della Franciacorta perché con la sua straordinaria eleganza riesce a soddisfare anche i palati più difficili. Questo prodotto frutto di un  progetto prima sognato e poi portato a termine da Maurizio Venegoni insieme al figlio Andrea e al cognato Massimo Pinetti, soddisfa il palato soprattutto perla grande morbidezza e poi evoca sensazioni tattili simili a quelle della seta da cui l’appellativo dello spumante, satén.  
 
Franciacorta pas dosè 2011 – Chiara Ziliani, Provaglio d’Iseo (Bs)
Poche migliaia di bottiglie di uno spumante a base di Chardonnay (65%) e Pinot nero (35%)  che riposa 36 mesi sui lieviti. Che, si presenta con un perlage fine e persistente e netti sentori di fruttato tra mele, mandarino e nocciole che oltre ad assicurare una bellissima sapidità, garantiscano anche un finale tostato che è sicuramente adatto per esaltare un risotto ricco di condimenti.
 
Franciacorta Satén 2011 – il Mosnel, Passirano (Bs)
Lucia e Giulio Barzanò si accingono a festeggiare i 180 anni dell’azienda di famiglia diventata specializzata nella produzione di Franciacorta di qualità eccelsa. Come questo brillante Satén dal perlage ricco e raffinato nella grana. Elegante e intenso, è uno spumante caratterizzato da note floreali di ginestra e fruttate di pompelmo ed, anche, da una piacevolissima persistenza in bocca di richiami agrumati. Riposa sui lieviti per oltre 36 mesi.
 
Joi brut rosè 2013 – Azienda agricola San Salvatore, Stio (Sa)
Spumante metodo classico ottenuto da uve Aglianico coltivate con il sistema dell’agricoltura biologica che dopo una permanenza di 24 mesi sui lieviti, alla degustazione si presenta con un’ottima finezza che  prelude ad una struttura sontuosa ricca di note che spaziano dal floreale al fruttato con una prevalenza di quella rossa matura. 

 
(Oltrepò Travaglino)

Oltrepò Pavese brut cuvée 59 2012 – Travaglino, Calvignano (Pv)
Dalla terra dove è nato lo spumante classico italiano arriva un’elegante bollicina dal perlage fino  che al naso evidenzia piacevolissime note floreali e fruttate di mela matura; e , all’assaggio, è di buon corpo, fresco, sapido e con una delicata sfumatura fruttata finale. E’ ottenuto da uve Pinot nero (80%) e Chardonnay (20%) raccolte in una grande tenuta ristrutturata nel 1868 e oggi portata avanti dalla 5 generazione della famiglia Comi.
 
Traverse 2010 – La Kiuva, Arnad (Ao)
Questo spumante è la versione rosè del progetto “Nebbione vino spumante metodo classico extra brut” che l’enologo Sergio Molino ha avviato in collaborazione con 5 aziende piemontesi (Cascina Ballarin e Reverdito di La Morra, Franco Conterno di Monforte d’Alba, Rivetto di Sinio, Travaglini di Gattinara e la valdostana La Kiuva), per produrre spumante dalle punte di grappoli di uve Nebbiolo. Un progetto innovativo perché lo spumante è prodotto dalla punta eliminata dei grappoli di Nebbiolo per produrre un extra brut  che è molto vicino ai più grandi spumanti francesi per concezione, vinificazione e qualità. La tecnica scelta per la produzione prevede un periodo minimo di 40 mesi di maturazione del vino sui lieviti in bottiglia, ottenendo uno spumante dai profumi di crosta di pane e frutta fresca che in bocca rivela una buona acidità e un finale delicatamente amarognolo.