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Vinitaly 2022

Susumaniello e Ottavianello, nei calici la Puglia che non ti aspetti: “Non sono vitigni minori”

10 Aprile 2022
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Valorizzare la biodiversità attraverso i vitigni cosiddetti minori, o meglio meno conosciuti.

Questo l’obiettivo del primo dei tre winetasting organizzati da Rp Consulting nel primo giorno di apertura del Vinitaly. “È sbagliato parlare di vitigni minori, sono semplicemente meno noti – ha affermato Giovanni Ventrelli, l’head manager – Fanno parte del patrimonio ampelografico della Puglia e hanno la stessa dignità degli altri. Tanti produttori si dedicano con fatica e sudore a queste produzioni particolari. Oggi diamo loro il risalto che meritano certi che conquisteranno i palati degli esperti e dei winelover”. Giuseppe Cupertino, presidente della Fondazione Italiana Sommelier in Puglia, ha condotto la degustazione. La platea ha scoperto che il susumaniello e l’ottavianello vinificati sia in rosato che in rosso riservano innumerevoli sorprese e che hanno tutte le carte in regola per conquistare i gusti e i mercati. Il pregiudizio nei loro confronti è solo una reminiscenza del passato, l’approccio è cambiato. “Preferisco chiamarli vitigni diversi – ha sottolineato Giuseppe Cupertino – sono i nuovi blasoni della Puglia enoica, sono in grado di competere con le altre tipologie a livello internazionale”.

Il susumaniello è una varietà d’uva antichissima, coltivata solo in Puglia, in provincia di Brindisi e in un lontano passato era l’uva rossa principe della Valle d’Itria. Il nome ricorda il somarello perché ha la tendenza a caricarsi di grappoli come un somaro, per via della sua eccezionale produttività. L’ottavianello deve invece il proprio nome probabilmente ad Ottaviano, comune in provincia di Napoli dal quale venne introdotto nella zona di Brindisi verso la fine dell’Ottocento grazie al Marchese di Bugnano. Le etichette in degustazione sono otto:

150 Susumaniello di Apollonio
Colore rosa tenue. Pressatura soffice per conservare il gusto fruttato e floreale a basse temperature. Al naso petali di rosa e fragolina di bosco. Al gusto salino, tagliente e complesso, sul finale si avverte il tannino. Ben si accompagna con i piatti di mare;

Tre Tomoli Rosa Vigna Flora
Cerasuolo carico. Al naso le note fruttate sono più evidenti di quelle floreali. In bocca rotondo e armonioso, ricorda la caramella alla fragola. La prima annata risale al 2013, è un vino delicato e di struttura come la produttrice;

Alture Paolo Leo
Rosso Cupo. All’olfatto frutti rossi, mirtillo, mora e nota vegetale. Al palato è una esplosione di gusto.

Oltremè Tenute Rubino
La cantina ha puntato molto su questo vitigno. È stata la prima nel 2000 a riprendere la coltivazione. Colore impenetrabile con sfumature porpora. Naso elegante , al palato fresco, sapido.

Morso Rosso Tenuta Viglione
Colore scuro e impenetrabile. Naso elegante con note di tabacco. Non è di facile beva, buona la persistenza.

Sumaest cantina Sampietrana
Rosso rubino. Al naso note eteree legate alla maturità, la nota balsamica ricorda la liquirizia. Grande corpo.

Flaminio Agricole Vallone
Rubino tenue. Al naso note iodate, liquirizia dolce che declina al minerale. In bocca è sapido, quasi tannico.

Somma ottavianello Carvinea
Al naso note balsamiche e speziate, eucalipto in particolare. Al gusto complesso e minerale, fresco e diretto.

C.d.G.