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Scenari

Tavernello compie 40 anni: la storia del vino da 100 milioni di brick l’anno

06 Aprile 2023
SimonPietro Felice SimonPietro Felice

Atmosfera di respiro internazionale alla 55esima edizione di Vinitaly, che ha visto la partecipazione di 4.000 aziende espositrici da più di 30 nazioni, e un boom di presenze di buyer stranieri, con oltre 25mila operatori professionali esteri. Risultati decisamente positivi per Caviro, che ha preso parte alla Fiera con diversi stand, in padiglioni differenti. SimonPietro Felice, Direttore Generale Gruppo Caviro commenta così la partecipazione del Gruppo: “Vinitaly è stata una preziosa occasione di confronto con il mercato nazionale e internazionale; abbiamo rincontrato molti partner da tutto il mondo, che sono tornati a partecipare numerosi alla kermesse, insieme ai principali player italiani. Un’opportunità per presentare le migliori espressioni dei diversi territori, nelle 7 regioni che Caviro rappresenta, intercettando i trend del momento, come le bollicine e i vini ottenuti da cantine e processi sostenibili”.

Al Padiglione 5, infatti, il Gruppo cooperativo era presente con uno stand dedicato alle tipicità dei territori dei suoi soci, uniti sotto l’egida di Enoteca Caviro. Il restyling di Vigneti Romio, la cui intera linea è stata rivisitata in chiave premium, continua a raccontare una storia ricca di identità e tradizioni, attraverso le xilografie che rappresentano archetipi della cultura romagnola, un frammento genuino del territorio che raccontano. Anche la linea Novebolle, omaggio alla storia di spumantizzazione romagnola, è stata oggetto di restyling: la bottiglia richiama ora, in maniera più evidente, quella del mondo spumanti, bollicine “tradizionali” in questo territorio. Per il brand Feudo Apuliano il rinnovamento ha preso ispirazione dall’araldica, a rappresentare la nobiltà delle terre salentine di Primitivo e Negroamaro, attraverso il rinnovo grafico dello stemma delle etichette. Omaggio alla storia e alla cultura del territorio anche per Fatascià, le cui etichette diventano un’esplosione di colore e calore, proprio delle maioliche siciliane. A rappresentare la Toscana, il marchio Leonardo Da Vinci con il progetto di ricerca del Metodo Leonardo e Monnalisa: dallo stile contemporaneo, frutto di un intenso lavoro in vigna con i soci partner tra Toscana, Romagna e Abruzzo. “Guardiamo al futuro – conclude SimonPietro Felice – puntando all’innovazione e alla crescita internazionale, tenendo conto delle prospettive sfidanti dovute alla delicata congiuntura economica e all’inflazione”.

Vinitaly è stata anche un’occasione per festeggiare un compleanno davvero importante: i primi 40 anni di Tavernello, il vino più iconico, chiacchierato e pop d’Italia. “Era il 5 aprile 1983: nasceva Tavernello e fu subito un successo – commenta Benedetto Marescotti, direttore Marketing Caviro –  5 milioni di brick venduti solo il primo anno di produzione, 100 milioni dopo vent’anni e, ancora oggi, risultati in crescita. Tavernello è da quarant’anni sulla bocca di tutti. Oltre a essere il vino italiano più bevuto al mondo, è diventato un’icona che, con il suo tone of voice sincero e anticonformista, racconta la cultura italiana”. Enorme l’affetto dei visitatori presso lo stand di Tavernello, multimediale e coinvolgente, dove il merchandising in limited edition “40 anni di Tavernello” è andato a ruba. Il vino che da 40 anni è sulla bocca di tutti si è vestito a festa per l’occasione, con un’edizione celebrativa del brick e della linea bollicine, in bottiglia.
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