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I nostri consigli

Torino, arte, cultura, fede, natura… spezie e caffè. Le nostre mete imperdibili

23 Maggio 2015
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(Il parco del Valentino)

da Torino, Manuela Zanni

Quando si parte per lavoro si corre il rischio di ritrovarsi in una città bella come Torino e di essere “costretti” ad ammirarne le bellezze soltanto durante le pause  tra un impegno e l’altro. Ma se opportunamente organizzati, riuscirete ugualmente a godere la città e a scovare persino delle chicche per veri intenditori.

Innanzitutto vi servirà avere un posto in cui dormire e, senza grandi pretese, vi sentirete come a casa presso il Bed & Breakfast Lingotto di Reneè e Mirko alla cui ospitalità si aggiunge quella non meno apprezzata dagli amanti degli animali del simpatico Boby, il piccolo cane di famiglia.
Per organizzare bene il vostro giro vi basterà avere chiaro che esiste un'unica metro che, complici un paio di scarpe già collaudate e una bottiglietta d’acqua che potrete riempire alle numerose fontane di acqua potabile che incontrerete lungo il cammino, vi consentirà di arrivare ovunque in poco tempo.


(Il Borgo Medievale)

Scendendo alla fermata Marconi avrete modo di visitare il Parco del Valentino che è il più famoso e antico parco pubblico della città al punto da divenire simbolo della città,stessa al pari della Mole Antonelliana. Situato lungo la sponda sinistra del Po, il Parco presenta un patrimonio arboreo notevole, una interessante avifauna, molteplici punti di interesse, piste ciclabili, passeggiate e occasioni di sport e di svago. Al suo interno, tra le tante attrazioni, il Borgo medievale che si può considerare un museo sui generis dedicato all'architettura medievale. Si tratta di una riproduzione alquanto fedele di un tipico borgo tardo medievale in cui sono ricostruite su un'unica via, case, chiese, piazze, fontane e decorazioni dell'epoca, circondato da palizzate, mura e fortificazioni e sovrastato da una Rocca. Nel borgo sono inoltre presenti sin dal 1884 botteghe artigianali tra cui la Stamperia in cui potrete trovare testi sul Medioevo, il vasaio, la tessitrice, lo speziale, il falegname e il fabbro.


(La Torrefazione Beccuti)

Dopo aver fatto il pieno di aria salubre incamminatevi verso Porta Nuova da cui avrete modo di girare tutto il centro di Torino. Se siete amanti delle spezie, appena usciti dalla metro a Porta Nuova vi basterà dirigervi verso via San Secondo che attraversa l’omonima Chiesa che avrete l’occasione di ammirare poiché si tratta di un edificio di valore storico-artistico e ambientale, tipico e significativo esempio di costruzione nel gusto neo-medievale. Di lì a poco, al civico 22, troverete  “il mondo delle spezie” e appena varcherete la soglia sarete catapultati in un mondo incantato fatto di profumi e colori in cui verrete guidati dalla sapienza e cordialità di Luisa Cernasco, che vi sembrerà direttamente arrivata dal magico mondo degli elfi. Infusi, tè, miscele, sali e zuccheri aromatizzati, non c’è davvero limite a ciò che potrete trovare all’interno di questa bottega delle spezie in cui la semplicità unita all’eleganza degli arredi rendono davvero piacevole la permanenza.
Se, a questo punto, soddisfatti del vostro bottino, voleste un buon caffè, dicono tra i migliori della città, non dovete perdere quello della storica Torrefazione Beccuti, sita ad angolo fra via Pietro Micca e via Monte di Pietà – in cui troverete  pregiate miscele di caffè, torrefatte in proprio da decenni. Al banco potrete ordinare l' inimitabile “marocchino” e “moretto”, due delle specialità in tazzina a base di caffè.  Il locale si presenta come un piccolo scrigno dalla forma triangolare in cui vale la pena di entrare anche rischiando di stare un po’ stretti.


(Il “Mondo delle spezie”)

A questo punto, che siate credenti o no, se c’è una cosa che proprio non dovete perdere, è la visita alla Sacra o Santa Sindone, conservata all’interno del Duomo di Torino. Il termine “sindone” deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo. Anticamente “sindone” non aveva assolutamente un'accezione legata al culto dei morti o alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo usato per Gesù quando fu sepolto.


(La Sacra Sindone)

Si tratta di un lenzuolo di lino sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili a quelli descritti nella passione di Gesù. Per   tradizione i cristiani identificano l'uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo nel sepolcro. Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, “mostrare”). Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010 e 2013. L'attuale ostensione terminerà il 24 giugno. Anche se la sua autenticità continua a essere oggetto di fortissime controversie, è certo che la visione della Sindone, ottenuta dopo il lungo cammino e una emozionante spiegazione che la precedono, è una esperienza davvero toccante da consigliare a credenti e non.

I NOSTRI CONSIGLI

  • B&B il Lingotto di Reneè e Mirko Via Nizza 239, 10126 Torino – Tel  349 1905504
  • Il mondo delle spezie, via San Secondo, 22 –  10100 Torino Tel.: 011-4407196.
  • Torrefazione Beccuti, via Pietro Micca 10, Telefono: 011/5621704. Aperto dal lunedì al sabato  
  • Visita alla Sacra Sindone, fino al 24 giugno – Duomo di Torino