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L'intervista

Varvaglione 1921, un anno di conferme: “Sostenibilità al primo posto. Ed ecco i nostri progetti”

08 Gennaio 2024
Marzia Varvaglione Marzia Varvaglione
“Ogni nuovo inizio proviene dalla fine di un altro inizio – ha affermato Seneca -.”  Il momento dei bilanci ha una grande importanza, ci dà modo di fermarci a riflettere e ci fornisce la spinta giusta per fare cambiamenti e fissare il raggiungimento dei prossimi obiettivi. Il 2023 – è già stato detto – è un anno da dimenticare per il comparto vino, di certo non ci mancherà. I dati di mercato e consumo non sono entusiasmanti, a volte lasciano l’amaro in bocca ed evidenziano uno stato di salute del settore non ottimale. Le cause sono varie: crollo dei consumi, inflazione, una sfavorevole congiuntura economica, cambiamenti climatici, peronospora, giacenze in eccesso e dulcis in fundo l’inchiesta di Report con le sue luci e ombre.
Secondo l’Osservatorio dell’Unione Italiana Vini per la prima volta dal 2020, l’anno della pandemia, nel 2023 le voci del fatturato vitivinicolo italiano si chiudono con il segno meno. Da qualsiasi angolo si osservi la situazione, i cali sono sempre presenti e si assestano tra il 2 e il 3%, dall’export al mercato nazionale. La crisi è un evento che può diventare una vera e propria risorsa, un’opportunità per rialzarsi e ripartire avvalendosi di una adeguata pianificazione strategica, ottimizzazione dei processi produttivi e dell’internazionalizzazione.  Ma i produttori, i protagonisti del mondo vino cosa ne pensano, come intendono muoversi? Per fare il punto della situazione, abbiamo deciso di contattarne qualcuno. Il nostro approfondimento inizia con Marzia Varvaglione che con i fratelli Angelo e Francesca rappresentano la quarta generazione alla guida di Varvaglione 1921. La cantina ha sede a Leporano, in provincia di Taranto nel cuore della Magna Grecia e alle porte del Salento. La filosofia aziendale verte sul binomio tradizione/innovazione, una scrupolosa selezione delle uve e valorizzazione delle varietà autoctone come il primitivo di Manduria e il negroamaro. Nei vigneti di proprietà trovano spazio, oltre alle citate cultivar anche l’aglianico, la malvasia nera, la verdeca, lo chardonnay e il susumaniello impiegate in purezza oppure in blend per dare vita all’articolata gamma di vini con una prevalenza di rossi.
“Il 2023 è stato un anno turbolento per il mondo vino, è stato messo a dura prova per mille motivi dall’etichettatura, all’indicazione degli ingredienti fino all’attacco mediatico ingiustificato di Report. La vitivinicoltura traina l’economia italiana e fa gola anche come notizia – sostiene Marzia Varvaglione -. Nella nostra azienda, nell’anno appena trascorso abbiamo trovato nuovi equilibri in termini di nuovi consumatori e nuove fasce di prezzo. La riconoscibilità del nostro brand sul mercato italiano e pugliese è stata confermata con risultati positivi, all’estero il trend ha registrato una lieve flessione compensata però da un aumento del prezzo medio. La Doc e l’inserimento delle fascette hanno dato un quid in più al primitivo di Manduria, la decisione all’acquisto, si sa, è influenzata sia dal prezzo che dalla ricerca della qualità. I nostri listini non hanno subito sconvolgimenti, con l’aumento del costo delle materie prime l’aumento oscilla tra il 5 e il 10% a seconda della referenza. I progetti in atto sono tanti, stiamo scommettendo sul conseguimento della sostenibilità, all’applicazione dell’agricoltura di precisione con l’introduzione del drone in vigna e all’acquisizione dell’autonomia energetica fino al 70%”.
Marzia, Angelo e Francesca si sostengono l’un l’altro, amano mettersi in discussione e affrontare nuove sfide. Le idee e i progetti in cantiere sono tanti, è stata realizzata, ma non è ancora in commercio, la grappa riserva ottenuta dalle vinacce di Papale oro e sta per iniziare una nuova avventura nell’hospitality: è in via di realizzazione un nuovo wine resort, a metà strada tra la cantina e la masseria Pizzariello, i lavori saranno ultimati solo tra qualche anno. Un altro tassello che va a comporre un quadro più ampio nel progetto esperienziale per conquistare i wine lover attraverso percorsi territoriali e di gusto.