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Cronache dal Vinitaly

Fazio: tendenza e territorio al Vinitaly

10 Aprile 2011
fazio fazio

Innovazione, classico e territorio: le parole chiave di Fazio a questa edizione del Vinitaly, dall’importante operazione di restyling dell’azienda alla valorizzazione della doc Erice, passando per il lancio dei suoi nuovi prodotti


Bruno Alvisini, Roberta e Vincenzo Fazio

Si è rivelata questa un’edizione del Vinitaly particolarmente interessante per l’azienda Fazio, in grande forma e con una veste del tutto nuova, merito anche del direttore generale, Bruno Alvisini e dell’enologo Giacomo Ansaldi.


“Abbiamo constatato un’affluenza di visitatori molto qualificata – spiega Alvisini – soprattutto di stranieri, ed abbiamo colto l’occasione di questo evento per la presentazione del nuovo corso aziendale della Fazio”. L’azienda Fazio ha infatti puntato ad un’interpretazione del vino siciliano in chiave assolutamente nuova, grazie ad una nuova immagine, con il rinnovo del suo restyling, e alla definizione di recenti, vincenti strategie commerciali, senza, però, mai perdere di vista il territorio e la valorizzazione della doc Erice.
Per quanto riguarda le novità, uno dei nuovi prodotti di punta dell’azienda, appena presentato, è il Muller Thurgau in versione spumante. “La Sicilia, grazie alle sue uve dai grandi aromi e profumi, e per le particolari condizioni pedoclimatiche – racconta Ansaldi – è un territorio particolarmente interessante anche per gli spumanti. Lo spumante Fazio è prodotto con uve coltivate a 500 metri sul livello del mare, esposizione a nord e vinificazione con metodo charmat”.


L’enologo Giacomo Ansaldi 

Il percorso sugli spumanti, a quanto ci racconta Alvisini, è in continua sperimentazione, per la possibilità di spumantizzare vitigni autoctoni siciliani, tra cui il cataratto, vitigno dotato di tutte le caratteristiche per produrre spumanti di grande struttura.
Al Vinitaly è stata inoltre data un’anticipazione della new entry, il nuovo vino “perchenò, whynot?”, cataratto e viogner per il bianco, nero d’Avola e petit verdot per il rosso, con appena 11° il primo e 12° il secondo. “È un vino fresco che abbiamo pensato per una generazione di consumatori più giovane – espone Alvisini – con un ciclo di consumo che si presta molto bene al periodo estivo, ma non solo, ed adatto a tutte quelle circostanze, come un aperitivo, in cui si desidera bere un vino piacevole e non troppo impegnativo”.
Le novità aziendali della Fazio proseguono con il lancio di una linea di vini igt, sia da autoctoni che da internazionali e vinificati in purezza, come proposta mirata dedicata alla grande distribuzione ed una strategia di crescita che in tre anni punta al raddoppio dell’attuale produzione.

Daniela Corso