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Cosa bevo

Faro Palari, l’eleganza nel bicchiere

09 Ottobre 2008
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    COSA BEVO

Faro Palari,

l’eleganza nel bicchiere

faro_palari_2005.jpgIl grande vino ha bisogno di tempo per essere compreso. La complessità è un pregio. Lo diciamo parlando di un vino siciliano che per gli appassionati di Bacco ha bisogno di poche presentazioni. È il Faro Palari, rosso ottenuto da due vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio. Siamo a Messina, anzi Santo Stefano Briga, piccola frazione in direzione di Taormina che guarda lo Stretto. L’azienda è quella di Salvatore Geraci che qualche anno fa conoscendo Gino Veronelli rimase folgorato dall’idea di produrre la Doc Faro. Del suo vino abbiamo riassaggiato l’annata 2005. Lo avevamo fatto l’anno scorso, ci era piaciuto, ma senza strafare. Ne abbiamo avuto l’occasione adesso. È cresciuto, è diventato grande e ne prendiamo atto: la lungimiranza è una virtù da affinare come certi vini. Il colore apparirà magari un po’ rosso rubino scarico rispetto a certi altri potenti e vinosi. In bocca lo sentirete di un’eleganza con pochi eguali, tannini morbidi, lungo, sublime. Un piccolo capolavoro che resisterà ancora nel tempo. La bottiglia 2005 costa sui 30 euro in enoteca. Se le trovate non indugiate ad arricchire la vostra cantina. Ne vale la pena.

F. C.