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Cosa bevo

Il rosso non-rosso di Nino Caravaglio

01 Settembre 2017
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(Nino Caravaglio)

Tra le bevute di quest'estate più significative c'è un vino che ancora non è in commercio, non ha un nome e neanche un'etichetta. 

Lo produce Nino Caravaglio, produttore a Salina (isole Eolie) tra quelli che più è cresciuto in questi anni con gradualità, la testa bassa, la passione per il vigneto, senza cercare effetti speciali e con un pizzico di visione. Nell'idea di Nino è un rosato, annata 2016, la bottiglia è bianca e tradisce la voglia per classificarlo appunto come un rosato. Lo guardiamo, lo annusiamo, lo assaggiamo. Il colore è molto particolare. Un rosso carminio, fuori dal comune, spiazzante. Il naso è delicato di frutti a bacca rossa, ma anche alloro, pasta di olive nere, melograno, terra bagnata. Il sorso è denso, salino, a tratti sembra di mordere frutta rossa, coda salmastra e lunga persistenza. Una bella beva, di quelle che non ti aspetti. Poi ti resta il dubbio. Ma è un rosato o un rosso? Il dubbio assilla anche Caravaglio. Per me alla fine è un rosato. Perché forse in questo caso è la temperatura di servizio a fare la differenza. È un vino che va bevuto a 10-12 gradi, non di più. E pertanto se fosse rosso bisognerebbe poi spiegare bene perché andrebbe bevuto freddo. Un bel dilemma. Ma che a breve, non appena spunterà il nome e l'etichetta, dovrà essere risolto.

Questo rosso non-rosso è ottenuto da Nerello Mascalese, Corinto, Nero d'Avola e altre uve a bacca rossa che si trovano in un vigneto a spalliera con oltre 40 anni di età a Salina. La metà del vino macera sulle bucce per 24 ore, l'altra metà per 48 ore. Niente chiarifica, né filtrazione, pochissimi solfiti aggiunti. Matura otto mesi in acciaio sulle fecce fini. E poi finisce in bottiglia. Di quest'annata ce ne sono 1.500 bottiglie circa e costerà sui 15/18 euro in enoteca. 

È un vino che conferma una sorta di nuovo corso per questo vignaiolo eoliano. Complici alcune recenti amicizie (Eric Narioo per esempio, di Les Caves de Pyrene) e alcuni viaggi tra le cantine del Carso ad assaggiare i vini di Paolo Vodopivec o Beniamin Zidarich i quali gli hanno suggerito una visione diversa nel fare il vino. Lui stesso ammette che adesso ama le lunghe macerazioni, cosa che non aveva mai preso in considerazione. D'altra parte il suo bianco Occhio di Terra da uve malvasia sposa questa filosofia. E in cantina sono pure spuntate le anfore. In ogni caso il Rosato è da bere. E da cercare, se avete voglia di un rosato molto buono e fuori dalla cerchia comune. 

F. C.

Azienda Agricola Caravaglio Antonino
Via Provinciale, 33 – Malfa, Isola di Salina (Me)
339 8115953 – 338 2076030
caravagliovini@virgilio.it