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Cosa bevo

Il vino mite di Giuseppe Russo

22 Aprile 2009
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COSA BEVO

Il vino mite di Giuseppe Russo

Giuseppe Russo è un insegnante di italiano appassionato di lirica. Un personaggio mite con accenni di timidezza che si fa apprezzare per la sua convivialità dai toni sobri, mai esagerati. Se è vero che il vino, quello di qualità, è lo specchio di chi lo produce, ci siamo spiegati perché il rosso Etna Doc “’a Rina, annata 2006” ci è piaciuto molto. E’ un Nerello Mascalese in purezza che Giuseppe Russo produce nelle sue vigne di Castiglione di Sicilia. Russo è un po’ un neofita del vino perché sebbene avesse le vigne di famiglia da molto tempo (l’azienda porta infatti il nome del padre, Girolamo) è da pochissimo che ha deciso di produrre  e imbottigliare. Per ora sono tre etichette e “ ’a Rina” rappresenta un po’ il vino-base della piccolissima cantina. Non ci siamo documentati su altitudine, vendemmia, processi di vinificazione o altro, tutti quei dati che corredano le cosiddette schede tecniche. Sappiamo solo che questo vino fa qualche passaggio in barrique non nuove perché Giuseppe Russo è convinto che altrimenti saprebbe troppo di legno. Lo avevamo assaggiato qualche tempo fa . L’altra sera lo abbiamo bevuto ancora e si è evoluto molto molto bene. Bei profumi di frutta a bacca rossa e poi soprattutto una bella morbidezza. Velluto sul palato, buona persistenza e note di eleganza non trascurabili. Una bottiglia, eravamo in tre e nessuno di noi doveva guidare, è finita in poco tempo. E’ un segno importante. La piacevolezza ci ha spinto a berlo. Se possiamo dare un consiglio a questo vigneron etneo e melomane è quello di continuare su questa strada. “’a Rina” costa in enoteca sui 15 euro.
 

F. C.