Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Cosa bevo

Il Vouvray Demi-sec 2005 di Foreau: dieci anni e non sentirli…

05 Ottobre 2015
2_-_Clos_Naudin_-_Vouvray_demi-sec 2_-_Clos_Naudin_-_Vouvray_demi-sec

di Federico Latteri

La valle della Loira è un incredibile mosaico di terroirs con una ricchissima varietà di suoli, esposizioni, microclimi e vitigni coltivati.

Ne deriva un numero enorme di tipologie di vini, veramente difficile da trovare in qualsiasi altra parte del mondo. Si producono vini rossi, da quelli di pronta beva a quelli importanti da lungo invecchiamento, rosè, bianchi, sia secchi che con vari livelli di residuo zuccherino, vini dolci e spumanti. Tra i vitigni a bacca bianca il più importante è senza dubbio lo Chenin Blanc e Philippe Foreau, proprietario del Domaine du Clos Naudin, è considerato da tutta la stampa mondiale uno dei migliori interpreti di questa varietà. La sua azienda si trova nella Turenna, nell’Aoc Vouvray, situata sulla riva destra della Loira, appena a est della città di Tours. La proprietà appartiene ai Foreau da tre generazioni, essendo stata acquistata nel 1923 dal nonno di Philippe.

I vigneti, tutti coltivati a Chenin Blanc, hanno un’età media di circa 45 anni, un’estensione complessiva di 12 ettari e sono esposti a sud, sud-est e sud-ovest. Si producono vini fermi, sia secchi che con residuo zuccherino e spumanti per un totale di circa 55 mila bottiglie l’anno. Il terreno di Vouvray è costituito da un substrato roccioso di origine calcarea di colore giallo, denominato “tuffeau” e da suoli argillosi che contengono in alcune aree silice e limo. Bilanciando le varie caratteristiche offerte dai diversi tipi di terreno si ottengono i vini migliori, la composizione argilloso-silicea è responsabile del carattere minerale, quella argilloso-calcarea conferisce potenza. Al Domaine du Clos Naudin si pratica l’agricoltura biologica, non vi è impiego di sostanze chimiche e si utilizzano concimi organici.


(Philippe Foreau)

La vendemmia viene effettuata a mano in diversi passaggi al fine di raccogliere i grappoli con il grado ottimale di maturazione e selezionare quelli con appassimento o attacco da parte di muffa nobile. La fermentazione alcolica avviene grazie ai lieviti indigeni naturalmente presenti sulla buccia dell’uva ed è fatta all’interno di vecchie botti da 300 litri che si trovano nella cantina scavata nella roccia calcarea. L’acciaio è usato per i vini che diventeranno spumante ed in parte per i vini secchi. Philippe è stato definito un esteta del vino poiché è sempre alla ricerca dell’equilibrio e dell’eleganza. Ciò viene fatto ottenendo ed armonizzando tutto in maniera assolutamente naturale. Non si accettano compromessi. Per questo motivo i vini con residuo zuccherino vengono fatti solo quando l’annata lo permette.


(I vigneti di Clos Naudin)

Non si pratica mai aggiunta di zuccheri, acidificazione e si usa una quantità minima di zolfo. La fermentazione malolattica non viene effettuata per preservare al meglio l’acidità e la freschezza degli aromi. I vini sono messi in bottiglia tra aprile e maggio dell’anno successivo alla vendemmia. La gamma del Domaine du Clos Naudin è composta da due spumanti, di cui uno denominato “reserve” e dai Vouvray fermi che sono il “sec”, con meno di 5g/l di zuccheri residui, il demi-sec (15-20 g/l circa), il moelleux (a partire da 30-40g/l, ma spesso molto di più), il moelleux reserve (120-180 g/l, prodotto non frequentemente, solo in annate particolarmente favorevoli) ed infine il moelleux “Goutte d’Or”, nettare d’eccezione che fino ad oggi è stato fatto solo tre volte (1947, 1990, 2011). Tutti i vini hanno una grande longevità, caratteristica confermata in pieno dall’assaggio del Vouvray demi-sec 2005 che, a 10 anni dalla vendemmia, è apparso in splendida forma.


(La cantina di Clos Naudin)

Viene da un’annata eccellente che ha permesso di ottenere grande equilibrio ed un ottimo potenziale evolutivo. Versato nel bicchiere, si è subito attratti dal colore, un bellissimo giallo oro, brillante. Questo Chenin Blanc non va degustato molto freddo, 12-14 gradi vanno bene e la bottiglia va stappata con un buon anticipo. Il naso è molto elegante, complesso, preciso. Si riscontrano marzapane, albicocca, una componente floreale e note minerali che richiamano il territorio di provenienza. Al palato è avvincente la progressione che vede inizialmente freschezza, poi note dolci ed infine una grande sapidità. Mela cotogna, marzapane, zenzero, scorzette di agrumi contribuiscono a creare una grande complessità. Stupiscono gli equilibri che ci sono tra le varie componenti del vino, i 18g/l di zuccheri, l’acidità, le evidenti note saline ed il corredo aromatico importante non sono mai prevalenti l’uno sull’altro, ma contribuiscono all’armonia generale che rende godibilissimo ogni sorso ed invita a bere il successivo. Possiamo abbinarlo a pesci in salsa, preparazioni con pesto di agrumi o frutta di vario genere, cibo cucinato in agro-dolce. Straordinario con la caponata di melanzane.

Una bottiglia che ci regala sensazioni molto particolari, spingendoci a comprendere la grandezza di un terroir e la passione e la competenza di un uomo, Philippe Foreau.
 
 
Prezzo in enoteca 30 €
Importato da Teatro del Vino, Calenzano (FI)
Domaine du Clos Naudin  14, rue Croix Buisée, 37210 Vouvray, France
Tel. +33247527146