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Cosa bevo

Un Sangiovese figlio di Romagna

20 Novembre 2008
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COSA BEVO

Un Sangiovese figlio di Romagna

La leggenda narra che il Sangiovese prende il nome dal vino prodotto dalle uve del Monte Giove, a Sant’Arcangelo di Romagna (Rimini), chiamato appunto Sanguis Jovis per indicarne la provenienza, però la notorietà internazionale del vitigno è dovuta ai grandi vini toscani che ne derivano. Proprio per riportare il Sangiovese di Romagna all’alto rango che gli compete, lavora rigorosamente sia in vigna che in cantina l’Azienda Agricola Umberto Cesari di Castel San Pietro Terme (Bologna), i cui vini rossi sono tutti vinificati totalmente o prevalentemente con questa uva.
Al top della gamma aziendale si colloca il Tauleto, dal colore rosso rubino profondo con unghia violacea (accentuato dalla presenza di una piccola percentuale dell’autoctona Bursona Longanesi) e dagli intensi profumi di piccoli frutti rossi maturi, marasca, prugna e viola seguiti da liquirizia, tabacco e note speziate e vegetali. Il sapore è caldo e avvolgente, dal giusto equilibrio tra acidità e tannini ancora in evoluzione ma già abbastanza morbidi e dal retrogusto leggermente amaro che richiama la prugna.
Ideale con tutti i piatti a base di agnello e con i brasati, si abbina anche alla faraona al forno e alla scottiglia di cinghiale. Costa circa 25 euro. Una curiosità: l’azienda produce anche un’eau de toilette che porta lo stesso nome del vino e ne richiama i profumi.
 

Gaspare Mazzara