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Cosa bevo

Un Terno al bicchiere col rosso mazarese dei Di Gregorio

03 Luglio 2008
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    COSA BEVO


Un Terno al bicchiere col

rosso mazarese dei Di Gregorio

0307terno.jpgFare Terno è un modo di dire preso dal mondo delle giocate ai numeri per chi conquista qualcosa di bello. Ma Terno, è anche un rosso e ricorda il numero tre, come i titolari di quest’azienda mazarese con una ricca storia di produzione di uva e di vino che però mai si è cimentata con bottiglie e mercati, enoteche e ristoranti. L’azienda si chiama Feudo Vignale e si trova in quella provincia, Trapani, tra le più vitate al mondo. Naturale che qualcuno abbia deciso, e tra questi i fratelli Di Gregorio che gestiscono la cantina e i vini col marchio Gazzerosse (così, tutto unito), di fare il passo verso la qualità e i mercati. La cantina è nuova di zecca in contrada Gazzerotta, ci sono 52 ettari di vigneto coltivati e sedici varietà di vitigni presenti. Dal Grillo, com’è naturale da queste parti al più raro Sauvignon o Vermentino. Per passare ai rossi: Nero d’Avola ma pure Petit Verdot. Andrea, Agata e Salvatore (quest’ultimo enologo) hanno anche in mente di recuperare una varietà di Insolia che il compianto e grande esperto Bruno Pastena definì l’«Insolia di Mazara». Vedremo. Intanto ci siamo goduti il Terno, blend di Petit Verdot e Syrah. Niente barrique, solo acciaio e affinamento in bottiglia, abbiamo assaggiato la versione 2006. Frutta rossa in evidenza al naso, piacevole in bocca, di buona eleganza. Costa 12 euro in enoteca. Da provare.

F.C.