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Cosa bevo

Un vino senza tempo

18 Marzo 2010
perpetuo perpetuo

COSA BEVO

Un vino senza tempo

Tre ettari di Trebbiano sono il cuore di un progetto senza scadenza di Manfredi e Francesco Guccione, un progetto finalmente portato all’attenzione e piacere del pubblico. Il Perpetuo di Cerasa, privo di annata proprio perché ‘perpetuo’ ottenuto miscelando infinite annate consecutive, riprende un’antichissima tradizione isolana di produzione di vino e praticamente scomparsa. Cerasa, invece, è il nome della contrada, il toponimo.
I grappoli di trebbiano, vendemmiati al massimo del picco di maturazione, sono posti su reti e graticci ad appassire per qualche giorno senza però ricevere il sole direttamente perché riparati da tettoie in canna. A causa dell’appassimento, della buona maturazione (notevole quantità di zuccheri delle uve), e dopo la pigiatura e la fermentazione, il grado alcolico del vino raggiunge naturalmente quasi i 17°. Cinque le barrique riservate a questo progetto di vino: dopo aver fatto unica massa in vasca, si “spillano” 200 litri circa, sostanzialmente 1/5 del totale (da cui si ricaveranno 400 mezze bottiglie da 0,500 lt), che sono subito ricostituiti con vino fresco dell’ultima annata. E così via, anno dopo anno in ciclo perpetuo.
L’idea del recupero di questa abitudine di famiglia, secondo una pratica molto diffusa in tutto il comprensorio limitrofo – siamo nel territorio di Monreale (PA) - oggi quasi scomparsa, nasce con il rifacimento della cantina nel 2005.
Il vino è giallo ambrato/rame con riflessi oro. Limpido nonostante non filtrato. Elegante e misurato al naso, libera profumi di bucce di limone verdello, pan d’arancio, biscotti alle mandorle, datteri, mallo di noce e ginger. In bocca è netto, pulito, secco. Snello nonostante una quota alcolica non indifferente. La sensazione di avvolgente calore tarda qualche secondo, forse a causa della buona acidità, rimanendo poi sobria ed equilibrata. Le caratteristiche note ossidative sono assai lievi ed in armonia. Un vino fine e di classe.

Sulla bellissima etichetta si legge:

Perpetuo di Cerasa
“Nella nostra famiglia alle case di Cerasa si è sempre offerto agli ospiti questo “Perpetuo” che è il frutto di una colmatura annuale delle botti di varie annate precedenti con il vino nuovo. Ottenendo così un vino da meditazione ottimo soprattutto con i dolci di mandorle”.

Consiglio: da assaggiare fresco come vino da aperitivo, o anche con timballi di verdure e formaggio.

Francesco Pensovecchio