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Cosa leggo

Grimod de La Reyniere, l’eccentrico parigino che ha inventato le guide gastronomiche

16 Aprile 2022

CHE COS’È

Per comprendere il tipo iniziamo da due sue frasi.

“Il primo dovere di un buongustaio è mangiare di tutto e non provare avversione per nulla”. E ancora: “La sobrietà è la coscienza dei cattivi stomaci”. Benvenuti nel mondo e nella vita di Alexandre Balthazar Laurente Grimod de La Reynière, nome leggendario della storia della gastronomia. Ce li racconta Ned Rival, talentuoso storico dell’enogastronomia. Nasce nel 1758, agiatissima famiglia di percettori di imposte che sfiorano l’aristocrazia con alcuni matrimoni di interesse. Viene alla luce con pesanti malformazioni alle mani. Per questo la madre – limpido esempio di crudele egoismo – lo relega fra le cure dei domestici e i collegi. Studia legge e si nutre di una profonda avversione per i genitori che contribuiscono a renderlo l’uomo scandaloso ed eccentrico che tutta Parigi imparerà a conoscere. “Arriverà a concepire e a farsi fabbricare, una sorta di cappello che, munito di ingranaggi meccanici, tiranti e molle, egli può alzare senza muovere le braccia”. Passa alla storia come l’inventore della critica gastronomica, delle guide ai ristoranti. Un padre della tavola che non disdegna i colpi a effetto, sfortunato con le donne, durante il terrore della rivoluzione non abbandona mai una certa ironia e leggerezza. I suoi avi sono dei grandi mangiatori. Dal padre eredita un colossale appetito. “Uno dei miei antenati – racconterà – è morto sul campo con onore, soffocato da un paté de foie gras”. Per dire. Ma non sempre la sua è una vita facile per mantenersi fedele al personaggio: “Il ruolo di uomo singolare è molto difficile da sostenere oggi. Occorrono molta intelligenza e molto coraggio”. Ma il suo spirito pungente lo porta a scrivere un libello antinobiliare che lo farà radiare dall’ordine degli avvocati. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: sarà il suo lasciapassare durante gli anni della Rivoluzione.

PERCHÉ LEGGERLO
Questa biografia piena di dettagli, è anche uno stupefacente serbatoio di aneddoti sulla società parigine del tempo. Amico di uno scrittore del calibro di Restif de la Bretonne, Grimod de La Reyniere è un quotidiano frequentatore di locande e ristoranti (dopo la Rivoluzione), conosce i luoghi dove acquistare spezie e civi pregiati. E siccome ritiene che “i parigini hanno lo stomaco al posto del cuore”, in coincidenza con la bassa fortuna di un editore, gli viene l’idea dell’Almanach des gourmands che pubblica dal 1803 al 1812, l’atto di nascita di una specializzazione del giornalismo moderno: la critica enogastronomica. Nel frattempo dà alle stampe il Manuel des Amphytrions, un curioso trattato sulle buone maniere a tavola, che ottiene un grande successo. Fra citazioni esilaranti, le gesta ribelli di un personaggio fuori dagli schemi e l’affresco di un’epoca, il bel racconto dell’autore, offre lo spaccato di un mondo che si affaccia alla modernità visto dalla prospettiva di una tavola sempre ben imbandita.

Giancarlo Macaluso

Ned Rival
Il buongustaio eccentrico
Slow Food Editore
Pagine 286
12 euro