Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Cosa leggo

Il libro-manifesto di Bonetta dell’Oglio. Se la vera rivoluzione parte dalla tavola

12 Marzo 2018
IMG_1972 IMG_1972

L'altro giorno incontro Bonetta dell'Oglio sull'aereo per Milano. Conosco Bonetta da un po' di anni ormai ed è una persona da quell'entusiasmo contagioso raro e piacevole. 

Sempre proiettata in avanti, capace di renderti interessante anche le cose a cui tu non dedicheresti mai attenzione. Sbagliando. Prima che potessi chiederle cosa ha fatto in questi ultimi mesi lei era già con la testa immersa nel futuro, a descrivermi iniziative e programmi. Poi all'improvviso tira fuori un libro. Il suo libro. Il suo primo libro. Non ne sapevo nulla. Lo guardo, lo sfoglio, lo leggo tutto d'un fiato. Si chiama Romanzo Culinario e Bonetta dell'Oglio lo firma assieme ad Eleonora Lombardo, brava giornalista dalla scrittura colta e raffinata. Un bel tandem.

Il libro, edito da Edizioni Lema, 25 euro, 116 pagine, ha un sottotitolo che è un programma chiaro dell'autrice: “La cucina di Bonetta dell'Oglio – Una rivoluzione siciliana”. Di che libro si tratta? Semplice e disarmante. È il condensato di una vita condotta dal filo della passione per la cucina. Ma che guarda il cibo dall'alto perché a Bonetta interessa sì la materia prima e il suo percorso produttivo ma soprattutto interessano le persone e più le persone mettono la faccia in quello che fanno, più le piacciono. Non a torto, ovviamente. E così il Romanzo Culinario si snoda attraverso il pensiero di Bonetta ma anche con il racconto di quattro personaggi che hanno tracciato l'attività professionale dell'autrice del libro. C'è il mugnaio-visionario Filippo Drago di Mulini del Ponte, straordinario produttore di farine; l'apicoltore-poeta Carlo Amodeo che ha il grande merito di aver salvato dall'estinzione l'ape nera sicula; ed ancora uno straordinario allevatore come Giuseppe Grasso che ci insegna come mangiare la carne a dispetto di ogni pregiudizio; ed infine l'agricoltore-filosofo Nino Montalbano, l'uomo che fa buono tutto ciò che coltiva, forse colui che più ha influenzato l'approccio di Bonetta. Su Drago ed Amodeo sono disposto a mettere non una ma due mani sul fuoco per la loro onestà intellettuale, il coraggio, la passione e la fantasia. Gli altri due non li conosco ma posso affermare che sono personaggi fuori dal comune che contribuiscono in modo determinante a tracciare il profilo di Bonetta dell'Oglio. Che sarebbe riduttivo chiamare cuoca errante. C'è qualcosa di diverso e moderno. L'approccio – e lo dicevamo qualche riga prima – è quello di chi vede nel cibo la possibilità di un nuovo umanesimo. L'essere umano prima di tutto. Che è anche la filosofia di Slow Food. A cui ovviamente Bonetta si è anche ispirata. Il libro si completa con una lunga serie di ricette, tutte da poter replicare a casa, con una descrizione empatica, affabile, conviviale. Perché sembra dirci Bonetta non solo l'uomo è ciò che mangia, ma è il cibo stesso a trasformarsi in noi. 

F.C.

Romanzo Culinario
Bonetta dell'Oglio – Eleonora Lombardo
Edizioni Leima
116 pagine
25 euro