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Cosa leggo

Le rane, il vino di Borgogna, le lumache: le “Lezioni di francese” di Peter Mayle

19 Febbraio 2022

COS’È
E niente, va grosso modo sempre così.

Ogni volta che mi chiedono di un libro che parli di buon vivere, di storie legate al cibo e alla civiltà del bere si finisce in Francia. E questa volta proponiamo 237 pagine di avventure con coltello, forchetta e flûte pubblicate non proprio di recente. Ma ancora fresche, attuali, godibili. L’autore è abbastanza famoso, si chiama Peter Mayle, britannico. Fra le altre cose ha scritto “Un’ottima annata”, romanzo da cui Ridley Scott ha poi tratto l’omonimo film, ambientato fra le vigne della Provenza, con Russel Crowe e Marion Cotillard. Ma è di un’altra sua allegra, leggera e divertita opera che vogliamo parlarvi: “Lezioni di francese”. Forse non è più nemmeno nel catalogo di Garzanti, tuttavia si reperisce con facilità anche di seconda mano (in questo caso sia benedetto Amazon).

PERCHÉ LEGGERLO?
Ha tutto un incedere denso di umorismo british questo libro. E racconta come la lama della ghigliottina – che calò sulle teste aristocratiche durante la Rivoluzione – lasciò senza lavoro centinaia di chef che uscirono dalle sontuose cucine dei palazzi nobiliari e si trovarono senza lavoro. “Di fronte alla prospettiva di non avere più nessuno per cui cucinare e nessun posto dove praticare l’arte, molti dei cuochi rimasti senza occupazione fecero la scelta più intelligente e la più democratica che si potesse fare: aprirono dei ristoranti. E all’uomo qualunque si apriva così il piacere dei cibi dei re”. Di lì in poi i tesori gastronomici sono diventati (quasi) alla portata di tutti. Alcuni “sepolti a tale profondità nella campagna che viene da pensare che i loro unici clienti siano il postino del luogo e sua moglie oppure qualche viaggiatore che si è perso per strada”. Invece sono ristoranti che stanno aperti tutto l’anno per il francese qualunque è disposto a pagare una cifra consistente per soddisfare il palato. Nel libro ci sono fichi arrosto, patate strabilianti, discussioni sul sale che solo un popolo che si rapporta al cibo e al bere come a una religione può imbastire, le rane, il vino di Borgogna, le lumache… non importa il prezzo, non importa quanto bisogna muoversi per arrivare alla meta. I francesi hanno una sola regola: purché ça vaut le voyage, purché valga la pena del viaggio. Noi vi possiamo dire che questo saggio è un viaggio nella conoscenza del mondo gastronomico francese per cui vale davvero la pena.

Giancarlo Macaluso

Peter Mayle
Lezioni di francese
Garzanti
Pagine 237
8 euro