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Cosa leggo

Siamo alla frutta. Per fortuna

20 Marzo 2007

    COSA LEGGO

Il libro di Giuseppe Barbera,
Una “dolce” scorribanda tra aranci, ciliegi e tanto altro ancora

Siamo alla frutta. Per fortuna

È una «dolce» scorribanda fra storia, letteratura, botanica e poesia. Un giardino fiorito di mandarini, aranci, olivi, carrubi, melograni, nespoli, noci, limoni, ciliegi, castagni, ficodindia… Sì, sì sono frutti che non maturano tutti nello stesso periodo, lo sappiamo. Ma in un curioso libro di Giuseppe Barbera sono messi uno appresso all’altro, già pronti quasi per essere gustati meglio perché impregnati della loro stessa storia, dei miti che hanno contribuito a formare, degli artisti che hanno ispirato.
Il volume di Barbera (Tuttifrutti, Oscar Mondadori, pp. 201, euro 9,40, prefazione di Carlo Petrini) è un bell’esempio di divulgazione scientifica. L’autore è docente di Colture arboree all’università di Palermo ed esperto di paesaggi agrari del Mediterraneo.
Sfogliando Tuttifrutti scopriamo come mele, pere, susine, pesche e pistacchi abbiano avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’uomo, e non solo da un punto di vista nutrizionale (il carrubo, ad esempio, ha salvato dalla fame intere famiglie durante la guerra).
«La frutticoltura compie i suoi primi passi in compagnia della scrittura, della religione, della filosofia, della metallurgia. Partecipa così anch’essa alla nascita della civiltà», dice Barbera. Proprio così. E basta leggere le «deviazioni» letterarie, le lunghe citazioni da classici immortali o certi dipinti rinascimentali richiamati dall’autore per rendersi conto di come l’uomo, durante la sua evoluzione, abbia avuto accanto l’ombra di un albero da frutto. «Tutto cominciò quasi due milioni di anni fa, quando una scimmia africana alta poco più di un metro compì un gesto rivoluzionario, destinato ad avere conseguenze insospettabili: per la prima volta, stanca di cibarsi di tuberi e radici, alzò lo sguardo da terra e per sfamarsi colse i frutti che pensavano dai rami sopra la sua testa…».

Giancarlo Macaluso