Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Dove mangio

Andare da Franco Pepe, mangiare la pizza. E capire in 5 punti perché è tra i migliori al mondo

29 Agosto 2018
Franco_Pepe Franco_Pepe


(Franco Pepe)

È un'esperienza che consiglio fortemente. Per tutti coloro che amano mangiare bene e divertirsi quando si siedono a tavola. Per tutti i pizzaioli che non si sentono mai al traguardo. E sono rosi dall'inquietudine. Per tutti quelli che pensano di aver già capito tutto di cibo e di accoglienza. E, semplicemente, è sentitamente consigliato a chi ama la pizza. 

Sono stato da Pepe in Grani, la pizzeria di Franco Pepe. A Caiazzo, a circa venti minuti da Caserta. Sappiamo bene che più classifiche e giudizi vari indicano Franco Pepe come il più bravo pizzajuolo (lo scrivo alla napoletana) al mondo. Noi non sappiamo se è vero. Non abbiamo gli strumenti di conoscenza per poterlo affermare. Ma non vogliamo sottrarci al compito di raccontare una serata da ricordare in questa pizzeria di altissimo profilo. Vogliamo provare a ragionare per sintesi elencando cinque motivi per andare (di corsa) a mangiare una pizza da Pepe in Grani, ancor di più se ancora non l'aveste mai fatto.

1) Caiazzo capitale della pizza
Caiazzo è un borgo di circa cinquemila anime. Si respira aria di montagna. Ed è già un buon segno. Le stradine sono decorose, si capisce che è una comunità che vive di poco. Franco Pepe con le sue pizze lo ha reso famoso in tutto il mondo. Ed infatti a Caiazzo arriva gente da tutto il pianeta. La forza delle cose buone. È per questo che il modello Pepe andrebbe studiato a fini turistici. È una case history da farci un libro. E mandarci qualche funzionario del ministero, un po' di albergatori, un manipolo di sindaci di quelli che aspettano invano fondi pubblici e non fanno nulla nell'attesa. Perché si può fare turismo anche con una pizzeria. Purché non si brighi nella qualità e nel rispetto. E purché tutto ciò che ruota attorno si muova per agevolare e non per ostacolare un talento.

2) Caserta supera Napoli?
Diciamolo chiaramente. C'è da tempo una rivalità tra Caserta e Napoli su chi fa la pizza più buona. I napoletani ne rivendicano la paternità con orgoglio talvolta smisurato. E con considerazioni del tipo se è nata qui i più bravi siamo noi. I casertani, dal canto loro, si sono rimboccati le maniche. Il territorio gli assegna ingredienti uguali a quelli di Napoli. Vuoi vedere che se noi ci applichiamo siamo più bravi di voi?, sembrano aver detto a Caserta. Ed oggi la pizza contemporanea, che si apre al mondo alzando l'asticella della qualità la trovate a Caserta, c'è poco da fare. Tutto questo dimostra che passione e professionalità sono i veri veicoli per conquistare il successo. 

3) Un'orchestra e il suo direttore
Si arriva da Pepe in Grani percorrendo un piccolo vicolo scosceso. Appena entrati sentirete la frenesia, gli odori, i suoni di un luogo del piacere dove tutto vibra come in un'orchestra. La macchina organizzativa è ben oleata. Fatevi spiegare dove si trova la sala dell'impasto e cosa succede in questo spazio dove nascono i panetti da cui poi scaturiranno le pizze buonissime. Pepe in Grani è un susseguirsi di salette su più piani. La zona destinata al forno è uno spettacolo. Sedetevi e aspettate con fiducia. Non resterete delusi. 

4) La semplicità di Franco
Per me un valore ce l'ha anche la semplicità di Franco Pepe. Che è l'anti-star per eccellenza. Franco è figlio e nipote d'arte. Respira lievito e farina da sempre. Ha applicato sapienza e professionalità acquisita con durissimo lavoro. Nulla avviene dalla sera al giorno dopo. E viva la semplicità

5) Ultimo ma non ultimo: le pizze
Ed eccoci alle pizze. Ne abbiamo assaggiato quasi una decina. Per me la più buona è la Marinara. Credo di non averne mai mangiata così strepitosa. Nella sua semplicità. Ma farei un torto se dicessi che anche le altre non sono a livelli altissimi. Quella che più mi ha colpito è invece la Crisommola del Vesuvio, cioè una pizza dolce. Ed io che non amo i dolci quasi quasi non volevo assaggiarla. E poi invece convinto da Fosca Tortorelli, golosa impenitente e brava giornalista, l'ho assaggiata. Una pizza incredibile. Dove c'è un equilibrio di sapori pazzesco. Ma ecco l'elenco completo con tanto di ingredienti principali. Per un menu degustazione si spende a partire da 20 euro. E non manca una buona selezione di birre e di vini. Servizio professionale.

CIRO

Mezzo calzone fritto con crema di grana stagionato 12 mesi, pesto di rucola e olive caiazzane disidratate

VIANDANTE

Mortadella, ricotta di bufala campana, pistacchio, bucce di limone

MARINARA CLASSICA

Pomodoro riccio, origano, aglio, olio extravergine di oliva varietà caiazzana

SCARPETTA

Mozzarella di bufala dop, crema di grana padano 12 mesi, composta di pomodori, basilico liofilizzato e all’uscita scaglie di grana 24 mesi

SUD ESTATE

Straccetti di ricotta, mozzarella di bufala dop, pepe, pomodoro confit, tonno alletterato, sedano cotto in ghiaccio aromatizzato con olio al limone e olive disidratate

MANGIA BUFALO

Fonduta di fabula (un formaggio di bufala a pasta molle), pane tostato con aceto balsamico, noci, bresaola di bufalo, scarola riccia, olio extravergine di oliva

CRISOMMOLA DEL VESUVIO

Pizza fritta con ricotta di bufala, buccia di limone, confettura di albicocche del Vesuvio, nocciole tostate, olive disidratate della varietà caiazzana, menta fresca

STRACCETTI DOLCI

Pizza fritta con ricotta di bufala e miele

F. C.

Pepe in Grani
vicolo San Giovanni Battista, 3 – Caiazzo (Caserta)
Tel. +39 0823 862718
pepeingrani.it
info@pepeingrani.it
Chiuso: lunedì. Aperto solo la sera. Da ottobre a maggio aperto anche la domenica a pranzo.
Ferie: variabili a fine agosto
Carte di credito: tutte tranne American Express
Parcheggio: no