Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Dove mangio

A Villa Igiea un nuovo progetto di ristorazione

03 Maggio 2012

Si apre un nuovo capitolo nell’hotel più famoso e pittoresco di Palermo, o meglio, nel suo ristorante.

Il Donna Franca, all’interno del Grand Hotel Villa Igiea, vede insediarsi come nuovo restaurant chef Carmelo Trentacosti. Trentacinquenne, discepolo di Nino Graziano, con un percorso di formazione costellato di importanti collaborazioni nei più prestigiosi locali del Veneto e italiani, fa parte della Nazionale Italiana Cuochi e adesso approdato anche sul teleschermo.

Per lui inizia una nuova avventura che vedrà rifiorire aria nella cornice liberty a cinque stelle. “Una grossa sfida, le responsabilità sono tante, ho accettato senza timore. Gli stimoli sono tanti, ed è questo che mi ha fatto decidere”, commenta lo chef abituato alle sfide in campo internazionale.

La toque ufficiale la indosserà venerdì 4 maggio durante la cerimonia di inaugurazione. Un evento spettacolo che lo vedrà protagonista insieme ai colleghi Massimo Mantarro, chef stellato del Principe Cerarmi del San Domenico di Taormina e Stefano Scarpaci, chef supervisor di Villa Igiea. Insieme diletteranno gli ospiti con uno show cooking, dando vita a ricette che ripercorrono trasversalmente territorio e tradizione.

Un’anticipazione dello stile che Trentacosti darà al nuovo menu. “Il territorio protagonista. Piatti dove primeggia l’ingrediente, così come mi ha insegnato Nino Graziano. Sarà rigorosamente di stagione con pochi piatti à la carte che cambierò periodicamente. L’impronta è rigorosamente mediterranea anche se non mancheranno contaminazioni con le specialità di altre regioni”, rivela lo chef giramondo. “Per potere capire e trattare il patrimonio gastronomico della propria terra bisogna avere scoperto e apprezzato quello di altri luoghi – e specifica -. Con il confronto si può fare eccellenza”.
Semplicità e raffinatezza è la veste dei suoi piatti. Frutto alchemico non solo dell’estro ma soprattutto dell’abilità e della tecnica padroneggiata dallo chef. “La mia cucina esalta la materia prima per questo prediligo basse e lente cotture o la vaso cottura”.

Sei antipasti, sei primi, quattro secondi di pesce e quattro di carne e i dessert, questa la formula studiata per la carta del Donna Franca. A cui si aggiunge un modo di servire di altri tempi: le specialità porzionate direttamente al tavolo dell’ospite. “Ho voluto recuperare l’usanza dei gradi ristoranti di una volta. Abitudine che si è persa ma che fa sentire il cliente coccolato. E’ importante recuperare questo tipo di attenzione e per questo ho voluto farla rivivere”. E saranno i maestri mètre, come anticipa Trentacosti, ad affettare prosciutto crudo “siciliano” , tiene a precisare, e salmone marinato.

Il piacere di assaporare le creazioni firmate da Trentacosti non sarà privilegio esclusivo della clientela dell’albergo. Il Donna Franca apre le porte a tutti gli appassionati gourmand. Ad arricchire l’offerta del ristorante saranno anche i menu degustazione. “Ho voltuo adottarli perché è una formula che funziona e ci consente di fare assaggiare più sapori e tipologie di lavorazioni, garantendo anche un certo risparmio, che non guasta”.

C.d.G.