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Dove mangio

Il pollo come non lo avete mai mangiato. Al Coq (Milano) il ristorante con menu “ruspante”

18 Maggio 2015
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Duecento a uno. Per il momento. Perché l’inventiva napoletana può riservare non poche sorprese, specialmente in cucina.

Coq, il nuovo ristorante con menù interamente a base di pollo che Sebeto, il gruppo presieduto da Franco Manna a cui fanno capo Rossopomodoro, Ham Holy Burgher, Anema&Cozze, Rossosapore, è una sorpresa per Milano: giustamente presentato come il locale più ruspante della città. Ma, anche, nelle intenzioni di Manna e di Handely Amos creatore del leggendario Nando’s che in dieci anni ha aperto 200 locali tra Gran Bretagna e Sud Africa. Ecco il 200 a uno, per il momento. Visto che Manna è convinto “che il pollo diventerà in Italia un mega trend del food a patto che si usino unicamente animali allevati all’aperto, nutriti con mangimi non ogm e soprattutto rispettando il loro normale ciclo di crescita, come faremo noi per Coq”.

A Coq si è arrivati dopo l’incontro, casuale, tra Amos e lo chef Enzo De Angelis: si piacciono, è il caso di dirlo; e così decidono di creare anche in Italia un nuovo ristorante con menù di pollo. Come due innamorati, per usare un eufemismo, Handely ed Enzo visitano i migliori pollai d’Italia per individuare quello più adatto alla nuova avventura; in pratica, quello che garantisce carni genuine, di ottima qualità e cresciuto con un salutare sistema di nutrizione. Il loro “pollo” lo trovano nelle Marche, da Fileni, quello dei polli italiani ruspanti di razza “collo nudo”, allevati a terra, a crescita lenta e dal caratteristico colorito giallo della pelle. È fatta, a metà. Perché De Angelis non è uno chef accomodante. E, poi, vuole proporre un pollo che non sia il solito che si trova in rosticceria. E, così, lo chef napoletano si mette a studiare la migliore preparazione che può incontrare il favore del gusto italiano. Che trova nell’originale marinatura “sweet jerky” che viene eseguita prima di cuocere il pollo sulla brace. Spiega De Angelis: “Questa marinatura dà al pollo un sapore molto deciso con una leggera e gradevole punta di piccante oltre a farne un prodotto unico e squisito. È un sistema abbastanza lungo, perché dura 12 ore, se si vuole avere sulla tavola un pollo perfetto, capace di sorprendere per gusto e originalità oltre che salutare: alla salute dei nostri clienti ci teniamo molto”.


(Handely Amos ed Enzo De Angelis)

Ad affiancare il pollo perfetto, per Coq, De Angelis ha pensato ad un menù dalle parole e dai colori ispirati alla vita contadina e quindi appetizer sempre a base di pollo: dalle alette fritte alle polpettine insaporite con zenzero e cumino, da uova ad occhio di bue a insalate condite con dressing particolari, da omelette a patatine fritte a stecco e spolverate con paprika. Su tutto, da provare le cinque salse originali: chabo con sour cream miele e mostarda, Charolaisse con erbe del Mediterraneo, cubakaya con mango e zenzero, amrocks con cacao e peperoncino e bantam, barbecue con un pizzico di affumicato. E una cinquina di birre artigianali: chiara weizen, chiara pilsener, rossa doppio malto, ambrata alt, dorata belgian ale. Nonché pop corn a volontà.
E chi non vuole il pollo? C’è un’alternativa: spalla di maiale cotta a bassa temperatura e servita in una pita, tipo kebab.

Supererà le mura milanesi Coq? Amos, Manna e De Angelis sono convinti di sì. Puntando su un’ambientazione semplice e informale, come quello appena aperto all’ombra della Madonnina. 

Michele Pizzillo