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L’essenza di Napoli nei piatti (ma non solo): la nostra tappa da A Figlia d’’o Marenaro

14 Settembre 2020
Assunta_Pacifico_ed_il_figlio_Giuseppe_Scicchitano Assunta_Pacifico_ed_il_figlio_Giuseppe_Scicchitano

di Marco Sciarrini

Andare a Napoli in cerca di profumi e sapori ha come tappa obbligatoria la visita in uno dei ristoranti partenopei più ricercati: “A Figlia d’’o Marenaro”.

Il locale condotto dalla “mitica” Assunta Pacifico che in questi anni è riuscita ad elevare il suo locale agli onori delle cronache per la qualità del servizio e dei prodotti che ancora “sanno di mare”. Assunta ha aperto il suo ristorante nel 1991 ed è divenuto da subito punto di ritrovo per napoletani e turisti. Il segreto come dice lei stessa è stata la propria famiglia. Infatti, insieme al marito Nunzio Scicchitano, ha trasmesso la cultura e la passione per questa attività al figlio Giuseppe, tanto da consentirgli di aprire una costola dell’attività proprio dentro al suo locale al primo piano. “Innovative” è il nome scelto per questa nuova avventura, pensata per una clientela appassionata alla cucina partenopea, ma con una rivisitazione dei piatti della tradizione marinara, ed il successo che ha subito ottenuto non è soltanto figlio del traino dell’altro ristorante. La clientela e la città sentivano la necessità di avere anche questa alternativa. Il locale è diviso in tre sale, ed è ideato anche per essere un posto per gustosi aperitivi grazie ad angolo bar rifornito di prodotti esclusivi e coordinato dal creativo Bartender napoletano Michele Picone e dove è inserita un’area dedicata ai crudi in bellavista. A consigliare in sala l’esperto sommelier Ais Pietro Marotta con una prestigiosa carta dei vini con etichette di prima scelta e ad una squadra di sala, Alessandro Sansò e Jonathan Spagnuolo capaci e professionali. Ai fornelli la cucina dello chef Sergio Scuotto con le sue creazioni. I due locali si differenziano per stile ed arredamento, un arredamento più marinaro nella sala al piano terra ed un dehor elegante che dà sulla via Foria, mentre al piano superiore, gli eleganti ambienti ricchi di decorazioni, riportano con l’immaginario ai fasti del Regno delle due Sicilie. Cucine distinte dove però il comune denominatore è la ricerca della qualità.

La nostra visita ha potuto apprezzare entrambe le cucine e in particolare la degustazione è iniziata con:

‘A zupp ‘e cozzeche nata per il periodo Pasquale, ma buona tutto l’anno, con cozze, maruzzielli, vongole, fasolare, a contatto con la frisella leggermente inumidita condita con ‘o russ, particolare olio al peperoncino piccante con l’aggiunta del tarallo ‘nzogna’ e pepe;

Cheesecake Maria fatto con Tartare di gamberi viola e mousse di limone, ricotta in salvietta, frisella di grano duro alla base, la stessa della zuppe di cozze, con maionese classica o con gin e acqua di mare;

Trionfo di crudité con scampi, gamberoni reali, fasolari ed ostriche;

Crocchè di patate ed alici su letto di frutti bosco;

Gamberi alla chitarra Flambè con distillato di cereali, spaghetti alla chitarra al centro e tartare di gamberi che fa da cornice al piatto ed un sugo ottenuto dalla riduzione dei gamberi;

Scampi su letto di spugne di spinaci;

E per finire la delizia al limone. Tutte le portate sono state servite con uno Champagne Piper Cuvée 2015 con sboccatura 2015 proprio a dimostrare l’internazionalità del locale.

A Figlia d’’o Marenaro
Via Foria, 180/182 – Napoli
T. 081 440827
Aperti dal lunedi alla domenica dalle 12 all’1 orario continuato
Carte di credito: tutte
Parcheggio a pagamento a 100 metri