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Dove mangio

Peccati di gola al Divin Porcello

22 Marzo 2012
insegna insegna

Ai piedi della Valle Vigezzo, nel piccolo borgo rurale di Masera sorge l’Osteria del Divin Porcello, un luogo evocativo sin dal nome della gustosa, indimenticabile esperienza  che si prospetta una volta varcata la soglia di questo delizioso locale.

 In principio fu una macelleria ed un salumificio di famiglia, gestiti da nonno Pierino e da papà Giovanni, la cui tradizione è stata tramandata alla generazione successiva: carne di prima qualità, lavorata solo con spezie ed aromi naturali e stagionata nelle antiche cantine della famiglia Sartoretti. Il locale, un accogliente ed ampio rustico seicentesco rivestito della pietra tradizionale dell’Ossola, è stato sapientemente ristrutturato dal patron Massimo Sartoretti, ricavando otto sale disposte su due piani, una piccola terrazza, ed ancora la cantina, la taverna e l’enoteca, separate da suggestivi archi di pietra a vista, oltre a tre accoglienti camere al piano di sopra.

In cucina lo chef Gianfranco Tonossi, artefice delle gustosissime tentazioni culinarie proposte, legato al territorio ed ai suoi prodotti e da un’amicizia fraterna con Massimo. Si parte con gli antipasti, tra cui assolutamente da provare i salumi di produzione familiare, da maiali esclusivamente italiani e secondo le antiche ricette dei norcini ossolani: prosciutto crudo, salame di testa, mortadella ossolana dal gusto intenso per l’aggiunta di una piccola quantità di fegato nell’impasto, lardo e pancetta aromatizzati con un misto di dodici erbe alpine, mocetta di capra e filetto affumicato.


Gianfranco Tonossi

All’assaggio si comprenderà il perché dell’appellativo “divino” attribuito alla materia prima. Inoltre salumi di selvaggina, tra cui camoscio, cinghiale, cervo e capriolo, in base alla stagionalità. Da un’originale ricetta di Gianfranco, il tonno di maiale, preparato lasciando cuocere la carne per due ore, sfilettata finemente ed amalgamata con olio e aromi. Il pane è  fresco e prodotto in proprio, con cottura nel forno a legna e comprende anche il pane nero di Coimo, con farina di segale.

L’interessante selezione di vini è per lo più di provenienza regionale, comprendendo quasi per intero il panorama vinicolo piemontese,  con due sale interamente dedicate alla loro collocazione. 

“La cantina – spiega Massimo, che è anche sommelier – conta circa 300 etichette, di cui un terzo regionali. Curo personalmente l’enoteca e la sala degustazione, organizzando eventi anche per la promozione del vino locale, il prunent. Anche la maggior parte delle materie prime utilizzate, dalle carni ai formaggi, dalle farine al miele sono di provenienza locale. Per noi è una scelta a favore della qualità”.

Seguono i primi della tradizione, piemontese per i raviolini, dalla ricetta rivisitata con ripieno di pesto di basilico e conditi con radicchio stufato e panna fresca, dall’intrigante contrasto dolce, fresco, amaro, e di quella tipicamente ossolana, per gli gnocchi di zucca e farina di castagne, conditi come da ricetta tradizionale con salsa d’arrosto e crema di toma. Piatto robusto e dai profumi e sapori intensi.


Gnocchi Ossolani


Ravioli di pesto con radicchio e panna

Tra i secondi di carne, imperdibile la lausciera, una gustosissima pietanza composta da fettine di lonza e filetto da cuocere direttamente al tavolo su una pietra ollare rovente, da cui prende il nome, ed accompagnate da patate al forno e maionese fatta in casa o altre salse. In alternativa salmì di cinghiale con polenta, filetto di manzo al bettelmatt, uno dei formaggi di alpeggio della zona, o noci e miele, costatine di cervo al prunent, il vino locale prodotto da un vitigno autoctono clone del più famoso nebbiolo, filetto di maiale alle nocciole o alle castagne e carne cruda all’ossolana. Inoltre, selezione di formaggi ossolani e piemontesi, tra cui robiole, tome, bettelmatt ed altri formaggi di alpeggio, accompagnati da miele e composte locali e vini passiti e di vendemmia tardiva.


Salame di cinghiale con polenta

Ottima la selezione di dolci di produzione giornaliera: semifreddo al prunent, torta allo yogurt e frutti di bosco, tatin di mele e la torta panelatte, nata dal recupero di ingredienti poveri ed arricchita con uvetta e cioccolato. Da segnalare il servizio impeccabile e l’accoglienza che contribuiscono a rendere ancora più soddisfacente la sosta.
 
Ristorante tipico del Divin Porcello
Fraz. Cresta, 11
Masera (VB)
Tel. 0324.35035
Email: info@divinporcello.it
Giorno di chiusura: lunedì
Carte di credito: tutte

Daniela Corso