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Il caso

Riapre Unico Milano: il Tar accoglie la sospensiva e riabilita la società

24 Settembre 2018
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Riaprirà il prossimo 25 settembre. A distanza di due mesi dal provvedimento del Comune di Milano, il Tar della Lombardia accoglie l’istanza sospensiva richiesta dalla società avverso la revoca della concessione e riabilita pienamente la Unico Milano Srl. 

Della vicenda ne avevamo parlato in questo articolo. Secondo il Tar, è del tutto evidente l’estraneità della società, nonché della compagine sociale, alle accuse avanzate dal Prefetto. La società Unico Milano ribadisce la propria incondizionata fiducia nel lavoro dei Magistrati ed è convinta che la decisione cautelare sarà confermata nella sede del merito. La società Unico Milano Srl riceveva dal Comune di Milano un provvedimento  di “revoca del titolo abilitativo e contestuale procedimento di rimozione degli effetti della Scia” per l’attività imprenditoriale di ristorazione. Tale provvedimento era stato originato dalla segnalazione del Prefetto della Provincia di Milano, nel lontano 2016, che aveva ritenuto sussistente il collegamento dell’impresa con organizzazioni mafiose e un condizionamento dell’impresa Unico Milano Srl da parte di queste. Tale atto amministrativo veniva impugnato dalla società, con il patrocinio dell’avvocato Romolo Montanaro, la quale sosteneva l’erroneità del provvedimento emesso, tanto nella parte di fatto quanto in quella di diritto. Ed infatti, emergeva in maniera lampante che nessun soggetto coinvolto, a qualsivoglia titolo nella società, fosse stato condannato per reati di stampo mafioso che avrebbero legittimato il provvedimento prefettizio. Il Tribunale Amministrativo Regionale accoglieva integralmente l’istanza sospensiva proposta dalla società Unico Milano concordando con le motivazioni addotte in atti e riabilitando pienamente la Unico Milano. Appare evidente che la Unico Milano sia completamente estranea alle contestazioni effettuate dal Prefetto e che tale estraneità sarà confermata nella decisione di merito da parte del Tar delle Lombardia.

Massimiliano Ficarra, difeso dall'avvocato Talamone, ha atteso, rimanendo in silenzio, di avere piena conoscenza degli atti, più volte richiamati dalla stampa. Ed è proprio in ragione della conoscenza di tali atti che, oggi, può affermare, senza timore alcuno di smentita, la propria assoluta estraneità alle diffamanti accuse mosse. Esclusione che proprio quegli atti investigativi certificano senza dubbio alcuno e senza alcuna possibilità di revisione. “L’esercizio del diritto di cronaca, soprattutto là dove va ad interferire con la dignità della sfera umana e professionale della persona, dovrebbe soggiacere ad una rigida e oggettiva verifica delle fonti e delle notizie”, dice Ficarra.

C.d.G.