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Il caso

Tuma persa, rimpallo di competenze sulla questione viabilità: “Costretti a chiudere”

04 Dicembre 2018
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di Clara Minissale

Nessuna strada pare praticabile, non solo in senso fisico, ma anche in senso metaforico e la Tuma Persa di Salvatore Passalacqua rischia di andare davvero persa per sempre. 

L’azienda di Castronovo di Sicilia, nel palermitano, rimasta isolata dopo una frana causata dalle abbondanti piogge di inizio novembre (come abbiamo raccontato qui e qui), aveva tentato di superare con mezzi di fortuna le difficoltà causate dallo sgretolarsi della strada ma adesso la sede stradale è nuovamente impraticabile, il latte non arriva in azienda, non si può produrre il formaggio e quello prodotto non può essere consegnato. 

Ieri sulla Strada provinciale 48, nella zona di Castronovo di Sicilia, dove ha sede il caseificio, ha fatto un sopralluogo l’europarlamentare Ignazio Corrao. “Corrao è l’unico che si è fatto vivo da queste parti e ci ha detto che mai si sarebbe aspettato un tale disastro – racconta Passalacqua – Ha convenuto con il sindaco di Castronovo, Vito Sinatra che, data la particolare precarietà della situazione ed il reale stato di emergenza, l’unico modo per permettere alle famiglie residenti, unitamente alle molteplici attività produttive ricadenti in questo territorio, di esercitare un loro diritto, cioè quello di andare a casa e di poter svolgere le proprie attività, è quello di portare la questione all’attenzione del Prefetto, affinché allerti l’esercito, così da realizzare un ponte che permetta di attraversare la frana”. Una soluzione senza dubbio più agevole rispetto allo spettro dei 45 chilometri in più da percorrere per arginare i 70 metri di blocco stradale causati dalla frana.

“Siamo a 4 chilometri dal centro abitato e ad 8 dalla Strada statale 189 eppure non si riesce a trovare una soluzione migliore – dice il casaro – perché i tecnici della Provincia, pur ritenendo valida l’ipotesi del ponte, l’hanno scartata perché, a quanto dicono, il Genio militare pretenderebbe un canone di affitto per il ponte e dato che dovrebbe pagarlo l’ex Provincia, non se ne può fare nulla, considerate le sue condizioni finanziarie. Morale: lo Stato ha i mezzi e le capacità tecniche per risolvere il grave problema che attanaglia una comunità intera, però, dato che lo Stato (Provincia) non ha la disponibilità finanziaria per pagare lo Stato (Genio militare), non se ne fa nulla”. 

Intanto, per scongiurare temporaneamente il rischio di chiusura della sua azienda, Passalacqua è costretto ad acquistare il latte con un prezzo maggiorato a causa dei 45 chilometri in più che i suoi conferitori devono fare per raggiungerlo e aumentano, conseguentemente, anche i costi di distribuzione. “Così resisteremo poco – dice sconsolato -. Noi continuiamo a confidare nel buon senso dei nostri amministratori ma un vecchio detto recita: mentri u medicu studia, u malatu sinni và (mentre il medico studia, il malato muore)”.